Non è in causa la fibrosi cistica ma mi rivolgo a voi perché, leggendo nel Vs. sito, ho visto che è un argomento molto conosciuto (purtroppo) e quindi spero che mi possiate dare una mano. Si tratta di mia madre, 82 anni, affetta da svariate patologie, quali depressione, fibrillazione atriale, moderata demenza senile, cardiopatica e non più autosufficiente dopo frattura di bacino avvenuta, a seguito di caduta circa, 1 anno fa. 1 anno fa appunto è stato necessario ricorrere al catetere vescicale, che doveva essere utilizzato esclusivamente per il periodo di immobilizzazione ma che poi è divenuto un catetere permanente dato che nonostante la frattura di bacino si sia perfettamente consolida mia madre per oltre 6 mesi si è rifiutata di camminare perchè ossessionata dalla paura di cadere. In questo anno nelle urine avevamo trovato solamente Staphylococcus aureus, che con cicli di monuril scompariva. Nelle ultime analisi, invece, è presente lo Pseudomonas aeruginosa. E’ stato eseguito antibiogramma ed è risultato resistente a moltissimi antibiotici. Al momento mia madre non ha sintomi, per cui il medico di base non è intervenuto farmacologicamente, viste le già precarie condizioni di salute di mia madre, peraltro con un intestino molto sensibile anche al solo monuril. In una Vs. risposta del 08/02/2010 un Vs. esperto consiglia il lavaggio della vescica con amikacina risparmiando l’insulto della via generale. Gentilmente, potreste aiutarmi spiegandomi in cosa consiste o meglio le modalità di esecuzione e se ciò è fattibile anche dall’infermiera della mia ASL preposta alla sostituzione mensile del catetere. Ringraziandovi anticipatamente per la risposta che vorrete inviarmi, cordialmente saluto.