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14 Marzo 2020

Pandemia Covid-19. Impatto su FC; il problema di Trikafta; spirometria come possibile fonte di contagio; Tocilizumab in sperimentazione

Autore: Maria - Monica - M. - Elena
Argomenti: Covid-19, Epidemia, Lavoro, Virus
Domanda

Prima domanda
Salve, esistono dati su che impatto il Covid-19 abbia avuto sulla popolazione italiana con FC fino a questo punto? Prendo come punto di riferimento l’Inghilterra, dove fino ad ora non ci sono stati casi accertati ma il CF Trust ritiene più a rischio solo quella parte della popolazione con FC con active lung disease, facenti trattamenti antibiotici per via inalatoria, con ricoveri programmati, etc. Grazie.
Maria

Seconda domanda
Buongiorno. Mi chiedo se, visto il momento eccezionalmente critico in Italia, proporre al ministro Speranza l’accessibilità al farmaco Trikafta tramite uso compassionevole (almeno temporaneo fino alla disponibilità del vaccino anti Covid-19) per tutti i malati FC che possono beneficiarne, potrebbe essere un modo indiretto per avere meno pazienti in terapia intensiva o comunque ricoverati. Grazie mille per il vostro lavoro.
Monica

Terza domanda
Buongiorno. Mio figlio di 12 anni mutazione D1152H/D1152H – 7T/7T, effettua periodicamente controlli in DH presso centro FC dall’ età di 8 mesi. A ogni controllo pratica come di consueto la spirometria. A uno degli ultimi controlli, il responsabile del servizio ci ha detto che gli apparecchi per spirometria utilizzati sono dotati di filtro antibatterico ma non di filtro antivirale. Considerata la rapida diffusione di Coronavirus desideravo sapere se l’effettuazione della spirometria può essere considerata come possibile fonte di infezione. Grazie.
M.

Quarta domanda
Buongiorno, vorrei, se possibile, il parere di un medico sull’utilizzo del Tocilizumab (usato in questi giorni per contrastare l’eccessiva produzione di IL-6 che caratterizza la polmonite interstiziale da Coronavirus) in pazienti FC e, eventualmente, un suo possibile utilizzo indipendentemente dal Covid-19. Grazie.
Elena

Risposta

Risposta alla prima domanda
A proposito dell’impatto Covid-19 sulla popolazione FC in Italia, suggeriamo di leggere la News su questo sito (1), che affronta proprio questo tema. Quanto al maggior rischio per persone con FC, indicato dal CF Trust inglese, riteniamo che questa sia una ragionevole ipotesi, anche se ancora non conosciamo come si comporta l’infezione nelle persone con FC: al momento, per quanto si sa, queste sono pochissime e non ci permettono di ricavarne precise indicazioni. Anche noi pensiamo che il virus possa avere maggiore impatto polmonare nelle persone con FC che abbiano uno stato attivo e comunque più avanzato di malattia polmonare.

Risposta alla seconda domanda
Le iniziative per sollecitare l’approvazione di Trikafta non sono mancate negli ultimi tempi e tuttavia questo farmaco sta seguendo l’iter europeo obbligato (EMA): si veda in proposito quanto abbiamo scritto su questo sito (2). In Italia, sono già numerosi (oltre 200) i malati con FC che sono trattati con Trikafta con modalità “compassionevole”. Lo sono in base a criteri accettati dal produttore (Vertex): in genere si tratta di persone con malattia polmonare in stato avanzato (3). Dubitiamo che il produttore intenda estendere tali criteri. Dubitiamo anche che il farmaco possa avere un impatto determinante sull’infezione da Covid-19. Tuttavia, anche questa è una questione aperta che, pur nella complessità dei problemi del momento, non lasceremo cadere.

Risposta alla terza domanda
Gli strumenti per gli esami spirometrici possono avere caratteristiche diverse a seconda del tipo e della casa produttrice. È vero peraltro che in genere hanno filtri antibatterici e non virali. Benché non vi siano specifiche evidenze e raccomandazioni in materia, pensiamo che i Centri FC prenderanno in considerazione il problema, eventualmente rinviando per prudenza l’esame spirometrico: ma bisogna discuterne con i medici di tali centri.

Risposta alla quarta domanda
Il Tocilizumab è un anticorpo monoclonale che attualmente ha indicazione per il trattamento dell’artrite reumatoide, in quanto neutralizza l’interleukina 6, un mediatore chimico dell’infiammazione, particolarmente elevato in questa malattia. Alcuni medici cinesi, che hanno trovato elevato questo mediatore in alcuni casi di polmonite interstiziale da Covid-19, hanno provato a somministrarlo in alcuni pazienti con tale complicanza, ricavando l’impressione che esso abbia giovato alla risoluzione. Naturalmente, al momento, questa non può essere una conclusione scientifica, in mancanza di un chiaro trial clinico controllato. In Italia, la segnalazione cinese ha comunque trovato interesse e già sono stati trattati con criterio off-label (cioè al di fuori dell’indicazione approvata, che è per l’artrite reumatoide) alcuni pazienti con polmonite interstiziale da Covid-19, sembra con qualche beneficio. È notizia di ieri che la Compagnia Roche che produce il farmaco ha messo a disposizione gratuita il Tocilizumab su richiesta delle regioni italiane. Sta partendo anche un trial clinico vero e proprio su 50 pazienti, controllato e approvato da AIFA. Si vedano notizie più dettagliate sul comunicato allegato (4). Ne daremo informazione quando si saranno conosciuti i primi risultati. Circa il possibile impiego antinfiammatorio al di fuori della condizione Covid-19, non abbiamo elementi informativi che consentano una risposta utile, Certamente non abbiamo nozione di studi in campo FC.

Ricordiamo comunque che il Tocilizumab non agisce sul virus ma contrasterebbe e forse potrebbe in qualche misura prevenire la grave infiammazione che provoca la polmonite interstiziale, neutralizzando un suo mediatore importante, l’interleukina-6.

1) Epidemia Covid-19 e fibrosi cistica in Italia, 12/03/2020
2) Gli ostacoli a una rapida autorizzazione per l’uso di Trikafta a carico del Servizio Sanitario Nazionale e i rinvii dell’agenzia europea (EMA), 2/02/2020
3) Trikafta: i quesiti delle persone che credono di averne diritto in “uso compassionevole” e le contraddizioni per gli omozigoti F508del, 31/10/2019
4) Tocilizumab per polmonite interstiziale da Covid-19 in sperimentazione in Italia, dottnet.it

G. M.


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