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19 Dicembre 2022

Per tutti i modulatori in commercio, quindi anche per il Kalydeco, sono stati segnalati effetti collaterali sul fegato

Autore: Liliana
Domanda

Buongiorno, sono una mamma di un ragazzo FC in cura con Kaftrio/Kalydeco.
Nelle caratteristiche di prodotto per Kaftrio e Kalydeco di EMA (e di riflesso anche quelle di AIFA) si legge a pagina 4 che, in caso di compromissione epatica, si raccomanda di eliminare la somministrazione della capsula serale (Kalydeco). La ragione di questa scelta dipende dal fatto che il farmaco della sera (Kalydeco) è quello più dannoso per il fegato? Grazie infinite per il Vostro straordinario lavoro.

Risposta

Gli studi clinici non hanno rilevato che il Kalydeco (ivacaftor) sia il farmaco con maggiori ripercussioni negative sul fegato. Per tutti i modulatori in commercio è stato segnalato un aumento del livello nel sangue degli enzimi epatici: un incremento in frequenza di questi effetti collaterali è segnalato negli studi osservazionali o in aperto di durata maggiore di 1 anno e in età inferiore ai 12 anni (ne abbiamo parlato qui, in un approfondimento).
Nella terapia con il Kaftrio, l’ivacaftor è presente sia nella dose del mattino (75 mg) che in quella serale (150 mg). La sospensione della dose serale non elimina il farmaco ma ne riduce la dose. Se esiste già una malattia epatica evidente, si riduce la dose anche degli altri componenti del Kaftrio (tezacaftor 50 mg, elexacaftor 100 mg, ivacaftor 75 mg), alternando un giorno con 2 compresse e un giorno con 1 compressa.

Dott. Cesare Braggion, Direzione scientifica FFC Ricerca


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