Il farmaco Kaftrio, che contiene i due correttori elexacaftor e tezacaftor, combinati assieme al potenziatore ivacaftor (disponibile anche come farmaco singolo, con il nome di Kalydeco) è approvato in Europa, al momento attuale, solo per la mutazione F508del.
La domanda di estensione della approvazione di Kaftrio, presentata alla Agenzia Europea del Farmaco (EMA) nel novembre 2023 da Vertex Pharmaceuticals, comprende, come già spiegato in precedenza (
qui), 183 mutazioni, fra cui le 177 mutazioni per le quali la FDA statunitense aveva già approvato questo farmaco, 5 mutazioni a funzione residua (in particolare, mutazioni di splicing, fra cui compare anche la 3849+10kbC>T) e la mutazione N1303K. La domanda di estensione è supportata sia da dati in vitro (ottenuti quindi in laboratorio, su linee cellulari), sia, limitatamente a 18 mutazioni (fra cui la 3849+10kbC>T) da dati clinici derivanti da uno studio multicentrico, presentati durante l’ultimo congresso europeo tenutosi a Glasgow a giugno 2024. Se la domanda di estensione fosse approvata da EMA, Kaftrio potrebbe diventare il primo farmaco disponibile per le persone con questa mutazione.
Per quanto riguarda gli
approcci molecolari menzionati nella domanda, gli studi sull’
editing genico, per esempio con sistemi CRISPR-Cas (spiegati
qui), procedono e hanno consentito di sviluppare
sistemi sempre più efficaci e precisi, cioè ad esempio evitando di danneggiare le zone vicine a quella in cui ha avuto luogo la correzione. L’ostacolo alla loro applicazione terapeutica rimane la
disponibilità di vettori (che possiamo chiamare navicelle intelligenti) per veicolare i complessi molecolari necessari all’editing all’interno delle cellule delle vie aeree. Il
progetto strategico GenDel-CF, finanziato da FFC Ricerca, mira proprio a sviluppare nuovi vettori in grado di trasportare e rilasciare nelle cellule dei malati i sistemi per l’editing.
Infine, proseguono gli studi condotti dalla azienda
SpliSense su nuove terapie per fibrosi cistica basate sull’RNA. Si tratta in questo caso di piccole sequenze, chiamate
oligonucleotide antisenso (ASO), che riescono a
“mascherare” la presenza di mutazioni di splicing, consentendo la sintesi di una proteina CFTR normale (ne abbiamo parlato
qui). Il preparato SPL84, disegnato per correggere la mutazione di splicing 3849+10KbC>T ha
superato la fase 1 degli studi clinici. Gli studi di fase 2 sono in corso e si attende il momento in cui saranno resi noti i dati di efficacia.