Circa il nuoto, confermiamo essere questa una pratica raccomandata nelle persone con fibrosi cistica. Da praticare preferibilmente nell’acqua di mare o nelle piscine pubbliche regolarmente controllate sotto il profilo igienico (1).
Dalla letteratura segnaliamo due studi. Uno studio del 2011 in uno stato USA (2), condotto su 108 campioni di acqua raccolti da piscine private e da tubi di acqua calda domestica, ha isolato
Pseudomonas aeruginosa, prevalentemente multiresistente agli antibiotici, nel 21% dei campioni. Un più recente e più ampio studio è stato condotto nel Regno Unito (3). Su 7.904 campioni raccolti da diverse sorgenti di ambienti privati,
Ps. aeruginosa è stato isolato con una certa frequenza nelle vasche di idromassaggio (7,4%) e nei tubi di acqua calda (21%). Più raro l’isolamento del batterio nelle piscine domestiche. Questi studi dimostrano che
Ps. aeruginosa è abbastanza diffuso negli ambienti umidi, ma purtroppo tali studi non indicano la concentrazione del batterio nei campioni esaminati. Minime concentrazioni possono non costituire problema per l’acquisizione del batterio anche nelle persone con FC. Sappiamo di certo che le piscine pubbliche italiane sono generalmente ben protette da contaminazioni batteriche, sia per il trattamento clorossidante (innocuo) sia per l’efficace ricambio dell’acqua, determinato da obblighi di legge.
1) Nuoto e piscine, 23/02/2011
2) Lutz JK, Lee J. Prevalence and antimicrobial-resistance
of Pseudomonas aeruginosa
in swimming pools and hot tubs. Int J Environ Res Public Health. 2011 Feb;8(2):554-64. doi
: 10.3390/ijerph8020554. Epub 2011 Feb 18.
3) Caskey S, Stirling J, Moore JE, Rendall JC. Occurrence
of Pseudomonas aeruginosa
in waters: implications for patients with cystic fibrosis (CF). Lett Appl Microbiol. 2018 Jun;66(6):537-541. doi
: 10.1111/lam.12876. Epub 2018 Apr 16.