Il valore della CPK in chi assume Kaftrio e Kalydeco e svolge attività fisica intensa

autore

Stefano

Domanda

Cari amici, (permettetemi di chiamarvi così visto l’enorme e qualificato sostegno che ci fornite quotidianamente), mio figlio di 19 anni da tre prende il Kalydeco con enormi benefici della gestione della patologia sotto tutti i punti di vista (la sua e la nostra vita è decisamente cambiata in meglio).
Nell’esaminare le ultime due analisi del sangue abbiamo notato un’impennata del CPK. In particolare nell’ultima il livello era di 826 su un massimo di 190.
Premettendo che il ragazzo è uno sportivo nato (palestra, calcio, tennis, running) questo picco, secondo la vostra esperienza clinica, può essere collegabile al farmaco o si tratta solo di un momento di affaticamento dovuto alla forse eccessiva attività sportiva? Grazie di tutto e buon lavoro

Risposta

Valori elevati di CPK (o creatina fosfochinasi, un enzima che deriva soprattutto dalla muscolatura scheletrica) sono relativamente frequenti in chi assume Kaftrio insieme a Kalydeco, ma non in caso di assunzione di Kalydeco isolato.

Nelle persone con FC in trattamento con Kaftrio (e Kalydeco) e alti livelli di CPK c’è spesso una relazione con attività fisica intensa, con regressione dopo temporanea sospensione o rallentamento dell’attività e idratazione, di solito sufficiente anche solo per bocca.

Se i valori fossero tornati nella norma, consigliamo di verificare se nel frattempo il figlio abbia assunto altri farmaci che possono aumentare i livelli del modulatore nel sangue. Se invece stava assumendo solo Kalydeco e i valori si sono normalizzati, qualora il problema si ripresentasse sarebbe opportuno parlarne con il Centro fibrosi cistica di riferimento.

Dott. Carlo Castellani, Direttore scientifico FFC Ricerca