Salve! Ho 33 anni e mio marito 40. Lui è affetto da una forma atipica di FC (in seguito a test genetici risulta avere 2 mutazioni, di cui una “stop” e l’altra lieve, di Classe IV; ha un test del sudore negativo e uno borderline; non ha insufficienza pancreatica, né problemi respiratori). In previsione di una gravidanza con fecondazione assistita ho fatto due test genetici (I e II livello): entrambi negativi. Il nostro genetista ci ha consigliato di andare avanti con il III livello per ridurre il rischio di un feto malato, perché – dice – al momento (lui affetto, seppur in forma atipica ed io sana fino al II livello) c’è un rischio di 1/200. In base ad alcune vostre risposte ho capito che queste analisi possono dare risultati spesso incerti che possono trasmettere solo insicurezza e “risposte non interpretabili”. Tra l’altro, un’analisi di III livello implica anche tempistiche che vanno da sei mesi ad un anno ma non ho capito bene se i risultati arrivano tutti insieme dopo cotanta attesa o se lo screening viene eseguito step by step e ogni volta che risulta negativo si procede con ulteriori livelli che riducono il rischio. Se così fosse, per ogni step raggiunto quali sono le percentuali di rischio? Quanto vale la pena aspettare 12 mesi, considerata anche la mia età e le altre problematiche che potrebbero subentrare in una gravidanza in tarda età e che spesso un solo ciclo di PMA non è sufficiente per restare incinta? Finora ho avuto un confronto con un solo genetista, vorrei quindi avere più pareri prima di decidere se procedere con la PMA o aspettare un altro anno per ridurre il rischio di malattia nel feto. Grazie infinite per la vostra risposta!