Buondì. Ormai da anni non ponevo domande su questo sito, del quale vorrei da subito elogiare la costanza con la quale viene aggiornato e l’alto valore “socio-psicologico” che i medici, rispondendo ai quesiti, svolgono nei confronti di malati e parenti. Mi sono soffermato a leggere la domanda-risposta: Il problema dell’accesso a Kalydeco (Ivacaftor) per le persone FC con mutazioni a funzione residua in assenza di mutazione F508del.
Io sono malato FC, ho quasi 40 anni, genotipo 2789+5G->A. Circa 8 o 9 anni fa, iniziai a usare Kalydeco in formulazione cinese. Da quel momento, il centro che mi segue ha riscontrato un cambiamento “dalla mattina alla sera”, non si è più presentato Pseudomonas aeruginosa, all’ultimo controllo (dopo tutti questi anni) non era più presente MRSA, o SA. La Fev1 è passata da 90% a 105% e ora si mantiene dopo anni a livelli > 95%. Rimango pancreas sufficiente. All’epoca registrai e scrissi sui benefici di Kalydeco su noi residuali ma anche probabilmente su alcune proteine CFTR con mutazioni stop, troncate ad una certa lunghezza, sul mio sito. Mi piacerebbe si attuasse una sperimentazione rigorosa su noi residuali e su altri sottogruppi che in America sono considerati on label per tale farmaco, e in Europa ma soprattutto in Italia, sono esclusi.
Infine un messaggio di speranza ai genitori che leggono e che a volte hanno momenti di sconforto, normali. La malattia è una caratteristica di noi stessi, non ci definisce. Io stesso, anche in fase pre–ivacaftor, ho conseguito laurea, master, abilitazione, ecc. Forse non avrei fatto il dottorato, senza la “pasticchetta”, ma sicuramente abbiamo degli strumenti in più dentro di noi che solo grazie a voi, intorno a noi, possiamo tirare fuori. Ai medici (quelli che ci leggono) va la mia stima e il mio senso di empatia nel dover rispondere ai genitori sapendo i meccanismi burocratici-economici che spesso rallentano l’accesso ai farmaci già sul commercio e che significano risvolti negativi per la salute dei malati.