Il test del sudore è risultato alterato perché con tutta probabilità nel corredo genetico della bambina sono presenti due mutazioni del gene CFTR e non una sola: una trasmessa dal papà e l’altra dalla mamma. L’approfondimento dell’indagine genetica serve proprio a questo, a diagnosticare la presenza di un’altra mutazione che al primo test può essere sfuggita. È la somma dell’attività delle due mutazioni che, con tutta probabilità, rende poco funzionante la proteina CFTR e di conseguenza influenza il risultato del test del sudore, indicatore molto sensibile del funzionamento di CFTR.
Prima di sapere se e qual è la seconda mutazione, non si può fare nessun ragionamento: i sintomi della malattia sono influenzati dalla presenza di entrambe le mutazioni, non da una sola. E anche quando si dovesse conoscere la seconda mutazione, bisogna tener presente che non tutto dipende dalle mutazioni del gene CFTR. Su questo argomento ci sono molte risposte nel sito, ne segnaliamo una recente (questa).
Possiamo ricordare molto sinteticamente a cosa può servire oggi la conoscenza delle mutazioni del bambino segnalato dallo screening neonatale per fibrosi cistica: avere informazioni dai medici del centro FC se le mutazioni del bambino sono mutazioni trattabili farmacologicamente; rendere disponibile un risultato certo della diagnosi prenatale per la coppia che volesse utilizzarla nel caso di un’altra gravidanza; rendere disponibile un risultato più sicuro del test per il portatore nei parenti diretti dei genitori portatori (fratelli, zii, cugini). Le previsioni individuali su sintomi e andamento della malattia in base alle mutazioni CFTR hanno per lo più scarso fondamento scientifico.
Dott.ssa Graziella Borgo, clinico FC e genetista