Salve, vi scrivo in seguito alla lettura di una risposta data a una domanda posta su questo sito. La risposta a cui mi riferisco tratta della perdita di efficacia di Kalydeco nel corso del tempo, che sembra essere un dato certo e confermato dai riscontri clinici dei vari pazienti.
La mia domanda riguarda Kaftrio, avendo da poco iniziato a prenderlo ed essendo al settimo cielo per la felicità dal momento che non mi sembra reale una tale sensazione di benessere, mi sorge però una domanda lecita a questo punto. Essendo Kaftrio combinato con Kalydeco, ci si può aspettare una perdita di efficacia nel tempo anche da parte del nuovo modulatore? Cosa dobbiamo aspettarci? So bene che gli effetti sono poco prevedibili e che bisogna solo aspettare e valutare i risultati clinici nel tempo, ma vorrei evitare di crearmi aspettative non corrispondenti a realtà. È inutile dire che si vuole pensare a una quasi guarigione (nei limiti del possibile, certo!). Inoltre vorrei chiedere se in tutti coloro che prendono Kalydeco si è riscontrato questo calo di efficacia o se solo in una parte di pazienti: é importante avere delle aspettative il più reali possibili.
Colgo l’occasione per ringraziare con tutto il cuore la ricerca per questo regalo che mi e ci ha fatto, il regalo di una seconda vita! E per incentivare a sostenerla sempre, perché non può e non deve fermarsi! Mi auguro che presto arrivi un farmaco per tutti, che tutti possano provare questa indescrivibile gioia di vedere la luce in fondo al tunnel, fiduciosa che la ricerca saprà sorprenderci ancora e ancora. Grazie infine a Voi, che da sempre ci sostenete attraverso le risposte ai nostri dubbi, facendoci sentire così meno soli.