Premessa: con la presente domanda faccio riferimento alla precedente del 10 aprile “Nuove considerazioni sulle triplici combinazioni di modulatori di CFTR mutata”.
Scrivo a margine della recente approvazione da parte della FDA americana del farmaco Trikafta per i pazienti che hanno almeno una mutazione DF508 nel gene CFTR. Ciò significa che negli Stati Uniti potrà essere usato in pazienti DF508 omozigoti e in pazienti eterozigoti per DF508 e qualsiasi altra mutazione.
1. È nel destino di tutte le cose arrivare prima o poi al dunque: come sono state definite dunque le mutazioni cosiddette con “funzione minima”? Molto numeroso il suddetto elenco, troppo differente il meccanismo di azione di queste mutazioni per credere – si era detto – che l’efficacia del nuovo correttore sia dovuta sull’intero complesso di queste mutazioni. Definirle come “quelle mutazioni che non rispondono in laboratorio ai modulatori attualmente disponibili”, quindi “mancata sintesi di CFTR”, significa allargarne il concetto fino al punto di svuotarlo completamente di significato.
2. Il farmaco agisce dunque esclusivamente su F508del e per nulla sulla mutazione con funzione minima, rendendo il malato trattato da Trikafta simile al portare sano? Come già avviene per Kalydeco, anche Trikafta agisce su una sola delle due mutazioni?
3. Negli Stati Uniti la FDA ha approvato l’uso di Trikafta per i pazienti eterozigoti DF508. Il pronunciamento dell’EMA potrebbe essere, su questo aspetto, più restrittivo: nel senso di ridurre il numero di persone trattabili, riservarne l’uso – ad esempio – agli omozigote DF508 oppure a una parte delle mutazioni nella lista elaborata dalla Vertex. Per quanto sopra premesso non riuscirei proprio a comprenderne il senso. Ringrazio anticipatamente, con stima sincera.