Vaccinazione anti-Pneumococco nelle persone anziane

autore

Francesco

Domanda

Ho 72 anni. Volevo cortesemente sapere se potrei avere qualche problema avendo fatto due volte (ho dimenticato di aver fatto la prima) la vaccinazione antipneumococcica, nel novembre 2013 e nel novembre 2020. Entrambe le volte la vaccinazione aveva la validità per sempre. Grazie.

Risposta

La domanda permette di affrontare il tema della vaccinazione antipneumococcica nella popolazione sopra i 65 anni. Lo pneumococco è un batterio che normalmente si trova nelle vie aeree superiori e può causare importanti patologie se si diffonde ad altri organi, come la setticemia o sepsi, la meningite e le polmoniti. La fascia di età sopra i 65 anni è particolarmente a rischio di contrarre queste malattie, per cui il Sistema Sanitario Nazionale offre gratuitamente questa vaccinazione. Il Medico di base procede solitamente a eseguire questa vaccinazione in contemporanea con l'antinfluenzale in quanto la somministrazione nella stessa seduta non dà problemi. In questo periodo di emergenza sanitaria è inoltre importante ottimizzare gli interventi di prevenzione al fine di non sovraccaricare servizi già in sofferenza. Esistono 2 principali tipi di vaccino: 1) Polisaccaridico 23 valente (Pneumovax). Contiene 23 ceppi di pneumococco per cui la copertura è ampia ma non è coniugato a una proteina che ne potenzia l'effetto. Questa è la ragione per cui non viene impiegato nei bambini sotto i 2 anni. 2) Coniugato 13 valente (Prevenar). Contiene 13 ceppi anzichè 23, ma è coniugato (maggiore efficacia vaccinante). Dopo questa necessaria premessa veniamo alla domanda tranquillizzando chi ci scrive. È vero che basta una dose, ma non vi sono pericoli in caso di una ulteriore somministrazione. In alcuni gruppi particolarmente a rischio, come ad esempio le persone a cui è stata asportata la milza, la vaccinazione viene richiamata senza problemi. Le reazioni avverse documentate non sono peraltro frequenti nè rilevanti.