L’infezione da parte del microscopico fungo Aspergillus fumigatus può avere effetti gravi nei pazienti con fibrosi cistica e i farmaci antifungini disponibili hanno importanti effetti collaterali, di qui la priorità dello sviluppo di nuovi approcci terapeutici. Una nuova strategia potrebbe consistere nell’individuare un bersaglio terapeutico che determini effetti positivi nell’ospite (il malato), e un effetto negativo sul patogeno. La sfingosina-1-fosfato-lisasi (SPL), un enzima coinvolto nel metabolismo degli sfingolipidi (una categoria di grassi), presente nell’uomo come nel fungo, si presta bene a quest’obiettivo. Infatti, i pazienti FC presentano alterazioni del metabolismo degli sfingolipidi, che favoriscono infiammazione e aumentata suscettibilità alle infezioni polmonari, quindi trarrebbero vantaggio dall’inibizione di SPL. Allo stesso tempo, se esercitata sull’Aspergillus, l’inibizione di SPL è tossica. I ricercatori utilizzeranno inibitori già noti di SPL ed eseguiranno prove sperimentali in vitro, in vivo (modelli animali) ed ex-vivo (cellule bronchiali primarie FC). Gli inibitori più promettenti verranno poi preparati in modo da consentire una somministrazione diretta nei polmoni. Con un solo farmaco si potrebbe contemporaneamente migliorare la risposta immunitaria del paziente e indebolire il patogeno.
CHI HA ADOTTATO IL PROGETTO

€ 40.000

€ 15.000
Delegazione FFC di Novara

€ 8.000