Concluso studio clinico di fase III su un vaccino bivalente anti-flagelli di Pseudomonas aeruginosa

Concluso studio clinico di fase III su un vaccino bivalente anti-flagelli di Pseudomonas aeruginosa

Pseudomonas aeruginosa, il più frequente batterio responsabile di infezione/infiammazione polmonare in fibrosi cistica, deve in gran parte la sua attitudine ad infettare il tratto respiratorio grazie alla capacità di muoversi agevolmente: questa mobilità è assicurata dai flagelli, sottili filamenti che prolungano il corpo del batterio assicurandone la spinta motoria.

È stato ipotizzato che far produrre all’organismo dell’ospite anticorpi contro questi filamenti potesse inibire la capacità del batterio di muoversi e quindi di infettare. Esperimenti in vitro avevano dimostrato un tale fenomeno. Si è così prodotto un vaccino costituito da due antigeni (proteine specifiche) isolati da flagelli di Pseudomonas aeruginosa che, iniettato nell’organismo umano doveva produrre anticorpi specifici di difesa, proteggendolo quindi dall’infezione. Studi preliminari di fase I e fase II avevano dimostrato la perfetta tolleranza al vaccino e la sua attitudine a far produrre dal sistema immune dei volontari testati anticorpi anti-flagello.

Si è concluso nel 2007 uno studio clinico di fase III basato sulla somministrazione di un tale vaccino (1). Allo studio hanno preso parte 24 centri FC europei, tra cui due italiani (Milano e Firenze). Sono stati arruolati 483 pazienti di età compresa tra 2 e 18 anni che non avevano colonizzazione di Ps aeruginosa, 381 dei quali hanno portato a termine l’intero ciclo di vaccinazione. Questo consisteva nell’iniezione intramuscolo di una dose per tre volte a distanza di 4 settimane seguita da una dose di richiamo dopo un anno. L’effetto da misurare era la protezione dall’infezione, rilevata questa da presenza di Pseudomonas nelle colture faringee o da elevazione degli anticorpi anti Pseudomonas nel siero. Vaccino o placebo sono stati somministrati in doppio cieco con assegnazione casuale all’uno o all’altro.

Tutti i pazienti hanno sviluppato alti e persistenti livelli di anticorpi anti-flagello, confermando che il sistema immunitario risponde positivamente al vaccino. Tuttavia l’attesa protezione contro l’infezione da Pseudomonas è stata piuttosto limitata. Nei 381 pazienti che hanno completato il trattamento, nel corso di 2 anni di osservazione, 37 su 189 (20%) dei vaccinati hanno sviluppato un qualche livello di infezione, mentre 59 su 192 (31%) dei trattati con placebo hanno mostrato infezione. Rarissima è sta l’infezione cronica, anche perché negli ultimi anni quando un paziente FC mostra per la prima volta presenza di Pseudomonas viene subito trattato con antibiotici con l’intento di eradicare il batterio e quindi di prevenire l’infezione cronica.

Dunque la differenza tra vaccino e placebo c’è ed è statisticamente significativa, ma dobbiamo pur dire che è una differenza modesta. Ci pare che questo vaccino, che pur ha dato risultati migliori di un precedente, basato su 8 antigeni ricavati dal corpo del batterio, non risolva il problema della protezione dall’infezione da Pseudomonas: ne abbassa solo il rischio nel medio termine e non sappiamo se il batterio verrà acquisito più tardivamente.

1)Doering G, et al. A double-blind randomized placebo-controlled phase III study of a Pseudomonas aeruginosa flagella vaccine in cystic fibrosis patients. Proc Natl Acad Sci 2007;194:11020-11025

 

14 marzo 2008

 

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