Dall’acqua di scarto dei frantoi per le olive, nuove interessanti molecole antinfiammatorie per FC

Dall’acqua di scarto dei frantoi per le olive, nuove interessanti molecole antinfiammatorie per FC

Il gruppo di ricerca coordinato da Roberto Gambari dell’Università di Ferrara ha il merito di cercare tra gli estratti naturali di piante sostanze possibilmente utili per la cura della fibrosi cistica. Una recente pubblicazione (1) derivata in parte da progetti finanziati dalla Fondazione Ricerca FC (prog. FFC 15/2004, 17/2010, 14/2012) riporta i significativi risultati ottenuti in vitro da sostanze naturali estratte dall’acqua di scarto prodotta dai frantoi delle olive (refluo oleario).

I complessi e innovativi processi di estrazione hanno permesso di identificare numerose sostanze della categoria dei polifenoli. Tra questi è emersa di particolare rilievo l’attività antinfiammatoria di due composti: apigenina e cianidina.

Lavorando su un modello cellulare basato su cellule bronchiali immortalizzate derivate da un paziente FC con genotipo DF508/W1282X, i ricercatori hanno dimostrato la capacità di apigenina e cianidina (estratte appunto dal refluo oleario) di interferire con il fattore di regolazione centrale nei processi infiammatori, specie nella fibrosi cistica, il fattore NF-kappaB: tale interferenza consisteva nella modulazione dell’espressione del gene IL-8 (regolata da NF-kB), il gene che codifica appunto per la proteina IL-8, che è esageratamente attiva in questa malattia nel reclutare quantità enormi di leucociti neutrofili nel lume bronchiale (da cui la purulenza dell’escreato). E’ in questa direzione che gli studi su farmaci antinfiammatori per la fibrosi cistica si stanno sempre più orientando e queste due nuove sostanze, apigenina e cianidina, si presentano, secondo gli autori, come rilevanti candidate per contenere e regolare l’eccesso di infiammazione broncopolmonare nella fibrosi cistica. Va anche annotato che l’apigenina aveva dimostrato in altri studi un interessante ruolo nell’attivare il flusso di cloro mediato dalla proteina CFTR (una specie di potenziatore di CFTR).

Oltre all’interesse che questo studio presenta per il trattamento di bioprodotti dell’attività umana (in questo caso lo scarto dell’olio d’oliva), che potrebbero fornire composti farmacologicamente utili a basso costo, ci attendiamo che la dimostrata azione antinfiammatoria di apigenina e cianidina in vitro possa essere confermata in vivo su modelli animali, per aprire una eventuale strada a possibili sperimentazioni cliniche.

Lampronti I, et al. Modulation of the expression of the proinflammatory IL-8 gene in cystic fibrosis cells by extracts deriving from olive mill waste water. Evidence based Complementary and Alternative Medicine. 2013. /http://dx.doi.org/10.1155/2013/960603

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