FFC#17/2016

Sviluppo di particelle inalabili per la somministrazione ottimale di una potente molecola antimicrobica nelle infezioni polmonari dovute a Pseudomonas aeruginosa

FFC#17/2016

Prodotte e ottimizzate nanoparticelle contenenti il peptide M33. Studi ancora in corso, con somministrazione aerosolica, sull’effetto antimicrobico e sull’assenza di tossicità mostrano buoni risultati.

Responsabile

Alessandro Pini (Dipartimento di Biotecnologia Medica, Università di Siena)

Partner

Ivana d’Angelo (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche, Di.S.T.A.Bi.F., Seconda Università di Napoli)

Ricercatori coinvolti

8

Categoria/e

AREA 3 Terapie dell’infezione broncopolmonare

Durata

2 anni

Adozione raggiunta

€ 50.000 €

RISULTATI

Il peptide M33 si è dimostrato in passato una molecola candidata allo sviluppo di un nuovo antibiotico per infezioni polmonari. Con questo progetto, M33 è stato prodotto secondo le procedure di manifattura già messe a punto e quindi incapsulato in nanoparticelle (NPs) polimeriche biocompatibili, al fine di ottenere un rilascio ottimizzato della molecola al sito di infezione. Le NPs caricate con il peptide M33 sono state testate per la loro efficacia ed eventuale tossicità. Inoltre sono state prodotte in differenti formulazioni, in modo tale che presentino proprietà ottimizzate per la veicolazione polmonare (con particolare riguardo alle dimensioni, alla capacità di polidispersione e alla stabilità del composto). È apparsa buona l’efficienza dell’incapsulazione e la cinetica del rilascio del peptide. Test di antimicrobicità e di tossicità su cellule eucariote hanno rivelato promettenti risultati; alcune analisi su modello animale sono ancora in corso. Prospettiva di questo studio è la possibilità di utilizzare un nuovo farmaco basato su di un peptide antimicrobico, da solo o in associazione con altri antibiotici, per il trattamento delle infezioni batteriche in fibrosi cistica.

Pubblicazioni

– Puglia M, Landi C, Gagliardi A et al. “The proteome speciation of an immortalized cystic fibrosis cell line: New perspectives on the pathophysiology of the disease” Journal of Proteomics 2018 Jan 6;170:28-42

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