L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha aggiornato la Lista dei farmaci essenziali e quella per l’Infanzia, due documenti che oltre 150 Paesi nel mondo usano come riferimento per stabilire quali farmaci includere nei propri sistemi sanitari pubblici, definendo così le priorità di acquisto, fornitura e rimborsabilità.
Tra le principali novità c’è, per la prima volta, l’inclusione di Kaftrio (elexacaftor/tezacaftor/ivacaftor) che viene così considerato non più come un trattamento riservato a pochi, ma terapia indispensabile per garantire la salute e la qualità della vita delle persone con fibrosi cistica.
L’inserimento nella lista può spingere i governi a includere il farmaco nei programmi di assistenza sanitaria pubblica, stimolare negoziazioni per ridurne il prezzo e favorire, nel tempo, la produzione di versioni generiche. La decisione dell’OMS rappresenta quindi un passo importante verso un accesso più equo e globale, offrendo alle persone con fibrosi cistica la prospettiva concreta di ricevere le cure necessarie in tutto il mondo.
Resta tuttavia aperta la questione dei costi: nonostante l’inclusione nella lista, i prezzi molto elevati continuano a rappresentare una barriera per numerosi sistemi sanitari, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito. L’effettiva disponibilità di questi farmaci dipenderà quindi non solo dal riconoscimento istituzionale, ma anche dalla capacità di affrontare le criticità legate alla sostenibilità economica e a un’equa distribuzione.