La mutazione R117C presente in doppia copia nel genotipo di questa bambina (R117C/R117C) è una mutazione abbastanza
rara. Il database internazionale cftr2.org la definisce come mutazione certamente
causante malattia quando combinata con un’altra mutazione anch’essa patogena e raccoglie una casistica di 142 soggetti con almeno una mutazione R117C nel genotipo. Essi hanno
caratteristiche cliniche particolari: spesso conservano anche in età adulta
sufficienza pancreatica e
funzionalità respiratoria discreta e, per quanto riguarda il
test del sudore, presentano mediamente valori di cloro che rientrano nella fascia patologica, ma non raggiungono
mai livelli elevati. Queste caratteristiche si possono spiegare anche in base agli
effetti di R117C sulla sintesi e sul funzionamento della
proteina CFTR: è una mutazione “
con funzione residua”, vale a dire permette la produzione di una quantità di proteina CFTR che conserva un residuo funzionamento come canale del cloro (la proteina viene processata e arriva a collocarsi sulla membrana della cellula, però una volta lì presenta una
modesta capacità di trasportare ioni cloro).
Tutte queste informazioni, caratterizzanti R117C come mutazione spesso “benigna”, sono in linea con il quadro clinico presentato fino a qui dalla bambina; inoltre, anche se non si sa molto sull’argomento, è ragionevole ipotizzare che il passaggio del cloro dal range dei
valori “borderline” a quello dei valori patologici
non abbia una relazione particolare con l’
andamento della malattia. Rappresenta però la conferma definitiva della diagnosi, già fatta alla nascita.
Circa la
variabilità dei risultati del test del sudore possiamo dire che in linea di massima la concentrazione di
cloro nel sudore può avere
oscillazioni nel tempo nello stesso soggetto, ma entro limiti che difficilmente fanno cambiare la fascia di collocazione quando questa è chiaramente positiva o negativa. Però se i valori appartengono al range “borderline”,
soprattutto nell’infanzia è possibile che un test del sudore passi dai valori “borderline” (30-59 nei primi 6 mesi o 40-59 mMol/L dopo i 6 mesi) a valori positivi (oltre 60 mMol/L).
Ne abbiamo parlato qui.
Un progetto di ricerca finanziato da FFC Ricerca (
questo) ha studiato in particolare il problema e confermato questi dati. Per questa ragione le
linee guida nel caso di valori borderline sottolineano l’importanza di
ripetere il test del sudore
circa una volta all’anno nei primi anni di vita.