I tempi che permettono alla ricerca scientifica di raggiungere risultati utili nella pratica clinica sono difficilmente quantificabili. Per questo motivo possiamo solo ribadire il concetto espresso nella precedente risposta (1): attualmente l’obiettivo di trovare una cura che faccia sparire la malattia non è realistico. È realistico invece pensare a interventi farmacologici che la cambino decisamente, trasformandola in una malattia che richiede minori cure e non accorcia la vita. Questo non toglie che si possa sperare di realizzare altre terapie più radicali, come la terapia genica, orientate alla modificazione del gene della malattia o alla sua sostituzione con il gene normale, però i tempi saranno sicuramente più lunghi di 3/4 anni.
La terapia genica, che consiste nell’introdurre nelle cellule bersaglio del malato una copia di gene normale, conta studi avviati fino dagli anni ’90 ma ad oggi i risultati sono stati modesti o perlomeno non adeguati a una soluzione terapeutica. Ma la forma più nuova di terapia genica è chiamata
editing genetico, realizzata con tecnica CRISPR/Cas9 o analoghe, vale a dire con un sistema di proteine/enzimi “taglia e incolla”, che viene introdotto nella cellula e può modificare direttamente il DNA che compone il gene (DNA
editing) o il messaggero del gene (RNA messaggero e quindi RNA
editing) (2).
Siamo ancora ai primi passi, a livello di interessanti studi di laboratorio su modelli cellulari. FFC ha in corso due progetti, uno con DNA
editing per mutazioni
splicing (
FFC#1/2017) e un altro con RNA
editing per mutazioni stop (
FFC#5/2018). Questa è un’area dove è in atto una notevolissima convergenza d’interessi (accademici, industriali, scientifici in generale). Una sorta di accelerazione che è impressa non solo dalla ricerca FC ma dall’insieme delle malattie genetiche, dato che potrebbe rappresentare una prospettiva per molte di esse. Per esempio, l’industria Vertex ha annunciato che una terapia basata su
editing genetico con sistema CRISPR/Cas9 per talassemia e anemia falciforme è in fase di sperimentazione clinica inizialissima (Trial di fase 1). Inoltre, nel febbraio 2019 è stato avviato un grande progetto europeo (durata 5 anni, finanziamento di 15 milioni di euro, titolo “
UPGRADE: Unlocking Precision Gene Therapy”). Ha come obiettivo quello di risolvere due punti deboli della tecnica: individuare il vettore ottimale per trasportare il sistema taglia-incolla all’interno della cellula e ottenere la precisione di taglio del materiale genetico. Di questi argomenti si è parlato anche nel recente Seminario di Primavera FFC (3, 4). Non possiamo dire se a questa fase di accelerazione corrisponda in tempi brevi una maggior possibilità di risultato, la strada è lunga, comunque le premesse sono buone.
1) Come può cambiare la fibrosi cistica con i nuovi farmaci modulatori della proteina CFTR mutata: un approccio realistico rispetto alle informazioni dei media, 18/06/2019
2) Nuova strategia terapeutica per CFTR-F508del: Eluforsen, un oligonucleotide antisenso per intervenire sull’RNA messaggero, 14/02/2019
3) Online gli interventi del Seminario di Primavera FFC 2019
4) Brochure XVII Seminario di Primavera FFC (2019)