Giornata europea degli antibiotici, per sensibilizzare sul problema della resistenza antimicrobica

Giornata europea degli antibiotici, per sensibilizzare sul problema della resistenza antimicrobica
Oggi 18 novembre, Giornata europea degli antibiotici, si apre la settimana mondiale sull’uso degli antibiotici voluta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sensibilizzare sull’uso consapevole di questi farmaci.

Con la Giornata europea degli antibiotici di oggi 18 novembre, sia apre la settimana mondiale sull’uso consapevole degli antimicrobici organizzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Nella giornata di oggi e durante l’intera settimana saranno organizzate diverse iniziative a livello mondiale e locale per sensibilizzare la comunità circa l’emergente problema della resistenza antimicrobica (AMR) che rende inefficaci molti antibiotici nella cura delle infezioni batteriche, come riportato dal sito dell’Istituto Superiore di Sanità dedicato all’evento.

In un report redatto dalle Nazioni Unite nel 2023 si riporta una stima della mortalità prevista da AMR rispetto alle cause comuni di decessi attuali e si mostra che nel 2050 il numero dei decessi causati da infezioni da batteri multiresistenti (superbugs) sarà paragonabile a quello causato dai tumori. La Banca Mondiale stima che, se non controllata, la AMR comporterà perdite annuali di prodotto interno lordo (PIL) pari a 1-3,4 trilioni di dollari entro il 2030 e costi sanitari aggiuntivi pari a 1 trilione di dollari entro il 2050.

Nella fibrosi cistica (FC) la presenza di un muco denso nei bronchi favorisce l’attecchimento e la crescita batterica. Le persone con fibrosi cistica hanno pertanto infezioni polmonari croniche causate da vari tipi di batteri come Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus, Burkholderia cepacia complex, Non-tuberculous mycobacteria e Stenotrophomonas maltophilia. Quando una persona con fibrosi cistica viene infettata da un particolare batterio, può diventare molto difficile, o impossibile, sbarazzarsene. Un’infezione polmonare è la causa principale di morbosità e decesso per le persone con fibrosi cistica. Il Registro Italiano Fibrosi Cistica (RIFC) riferisce che nel 2022 l’infezione da Pseudomonas aeruginosa è presente nel 36% degli adulti FC e nel 6,5% dei malati in età pediatrica (0-18 anni non compiuti). Anche le infezioni da Staphylococcus aureus sono estremamente rilevanti sia per gli adulti (36,7%) che per i malati in età pediatrica (34,4%).

L’impegno verso lo sviluppo di nuovi farmaci antimicrobici di FFC Ricerca è elevato, infatti una delle aree scientifiche nelle quali si collocano i progetti finanziati dai bandi di Fondazione è proprio quella delle Terapie delle infezioni broncopolmonari. In quest’area si collocano tutti quei progetti di ricerca che hanno l’obiettivo di contrastare le infezioni studiando l’infezione a livello polmonare oppure sviluppando nuovi composti o nuovi approcci terapeutici.
Come riportato a pagina 58 dell’ultimo Bilancio sociale di Fondazione, riferito al 2023, delle 477 iniziative di ricerca finanziati da FFC Ricerca dal 2002, 130 ricadono in quest’area d’interesse con un investimento che rappresenta circa il 30% di quanto investito globalmente in ricerca.

Una delle iniziative chiave per studiare nuovi composti antibatterici è il Servizio alla ricerca CFaCore (CF animal Core Facility), una struttura nata nel 2009, localizzata presso l’Ospedale San Raffaele di Milano e finanziata da Fondazione. Gli obiettivi di questa facility sono facilitare la sperimentazione e la validazione di nuove terapie per la FC, sia a livello del difetto di base; e contrastare l’infiammazione e le infezioni batteriche. CFaCore offre infatti modelli sperimentali e un’elevata esperienza nella gestione di test in vivo. Presso il CFaCore vengono condotti studi specializzati che usano modelli di topo per infezioni e infiammazioni acute e croniche provocate da diversi batteri come quelli più diffusi nella comunità FC: Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus, Burkholderia cenocepacia e micobatteri non tubercolari. La facility permette di svolgere trattamenti farmacologici, la raccolta e l’analisi di campioni biologici sotto la guida di esperti per la progettazione sperimentale.

Nonostante la disponibilità, per le persone con FC di nuovi farmaci chiamati modulatori di CFTR e il relativo e complessivo miglioramento dei parametri clinici, le infezioni batteriche rimangono un problema rilevante per la comunità FC. La diffusione di batteri resistenti agli antibiotici e il fenomeno della AMR rendono necessari continui investimenti nella ricerca microbiologica e farmacologica, non solo per dare beneficio a tutte le persone con FC, ma anche per affrontare un’importante sfida sanitaria a livello globale.

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