Il trattamento di infezioni da Pseudomonas aeruginosa da Burkholderia cepacia complex (Bcc) in fibrosi cistica è reso difficoltoso dalla crescente diffusione di ceppi multi resistenti (MDR). E’ quindi importante mettere a punto nuove strategie antimicrobiche. I peptidi antimicrobici di origine naturale si stanno affermando sempre di più come composti da cui partire per il design di varianti sintetiche a maggiore efficacia o minore tossicità, da usare da sole o in combinazione con altri antibiotici. Il presente progetto sarà focalizzato sulla messa a punto di nuove strategie antiinfettive basate sull’utilizzo di peptidi antimicrobici (AMP) di origine naturale: il peptide ibrido CecropinaA-Melittina (CA-M, scoperto nell’emolinfa degli insetti) e suoi derivati sintetici, e le polimixine (gruppo di antibiotici aventi struttura di peptidi ciclici derivati dal batterio Bacillus Polymyxus). Ci poniamo come obiettivi: i) di esplorare i meccanismi di interazione del peptide ibrido CA-M con la cellula batterica, al fine di definire i requisiti molecolari alla base della interazione e di eventi quali resistenza, adattamento e modulazione della risposta immunitaria ad opera di batteri opportunisti quali Pseudomonas aeruginosa e Bcc; ii) di valutare in vitro e in vivo (topi FC) l’attività dello stesso peptide e dei suoi derivati sintetici, da soli e in combinazione con altri antibiotici comunemente usati (tobramicina e colistina) contro ceppi batterici multiresistenti di P. aeruginosa e di Bcc.
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