La prevalenza delle infezioni da Staphylococus aureus meticillino-resistente (MRSA) è in aumento nei pazienti FC e può essere associata ad un declino più consistente del FEV1 e ad un peggioramento della malattia. Anche se è segnalata la possibilità che il germe scompaia spontaneamente, il trattamento eradicante precoce potrebbe incrementare la percentuale di scomparsa, garantendo a un maggior numero di pazienti un periodo di libertà clinicamente rilevante. L’eradicazione precoce e il seguente periodo di tempo libero dal germe appaiono di particolare rilevanza clinica poiché la persistenza di MRSA è un fattore prognostico negativo. Pochi studi hanno finora analizzato la possibilità di eradicazione precoce di MRSA. Non esistono attualmente dati pubblicati su ampia casistica per comparare l’efficacia del trattamento eradicante rispetto alla sola osservazione. Il primo obiettivo dello studio è comparare con metodi statistici, su un consistente campione di pazienti FC e con un trial multicentrico randomizzato, l’efficacia di uno schema di trattamento eradicante (cotrimossazolo e rifampicina per os per 21 giorni associati a mupirocina nasale per 5 giorni) nei confronti dell’infezione iniziale da MRSA. I farmaci oggetto di studio sono ampiamente utilizzati nella pratica clinica. Il razionale della scelta di tali farmaci è basato sulla documentata loro efficacia in vitro in nostre precedenti studi condotti su isolati di MRSA in pazienti FC. Nello studio verranno inoltre definite le caratteristiche microbiologiche dei ceppi di MRSA responsabili della prima infezione. In prospettiva la prevenzione dell’infezione persistente tramite eradicazione del germe potrebbe rappresentare una possibilità di miglioramento della prognosi a lungo termine.
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