Effetti a lungo termine dell’azitromicina in pazienti FC

Effetti a lungo termine dell’azitromicina in pazienti FC
Uno studio restrospettivo offre spunti per rivalutare il trattamento prolungato di azitromicina come antinfiammatorio in fibrosi cistica.

L’infiammazione influisce in maniera determinante sulla malattia polmonare FC, per questo è necessario disporre di farmaci in grado di contrastarla. Azitromicina è un antibiotico della famiglia dei macrolidi, al quale alcune evidenze scientifiche hanno attribuito proprietà non solo antimicrobiche, ma anche antinfiammatorie e immunomodulatrici. Dalle ricerche di base sulla molecola si è passati alla sperimentazione nei malati e diversi trial clinici hanno dimostrato che azitromicina usata come antinfiammatorio per via orale, con dosaggio più basso rispetto allo scopo antibiotico e assunzione intermittente (es: tre volte alla settimana), nell’arco di 6-12 mesi si accompagna a effetti benefici sulla funzionalità polmonare, sul numero di esacerbazioni respiratorie e sulla necessità di altri antibiotici (1). Perciò l’azitromicina è spesso prescritta a scopo antinfiammatorio nei pazienti FC: il trattamento, una volta avviato, raramente viene interrotto, protraendosi anche per lungo periodo.

Scopo di questo lavoro retrospettivo (2) è indagare l’efficacia del trattamento prolungato (oltre i 12 mesi) con azitromicina a basse dosi sulla progressione della malattia FC. In un centro FC parigino, che assiste 150 pazienti, i ricercatori hanno identificato quelli che nel periodo dal 1/1/1999 al 31/12/2013 sono stati trattati con azitromicina a basse dosi (250 mg o 500 mg tre volte alla settimana per pazienti sotto o sopra i 40 kg di peso rispettivamente). Sono stati raccolti i dati clinici nei 12 mesi precedenti l’inizio del trattamento (periodo T -12), all’inizio (T0) e ogni 12 mesi dopo (T12, T24, T36) o fino alla sospensione. Sono in tutto 68 soggetti (età media circa 10 anni): 50 di loro sono stati osservati per due anni dopo l’avvio di azitromicina e 46 per tre anni. In particolare sono stati esaminati questi 46: l’anno prima di iniziare azitromicina avevano avuto in media più di due esacerbazioni respiratorie all’anno ed erano stati trattati con più di due cicli antibiotici; nell’anno in cui si avvia azitromicina le esacerbazioni calano, seppure di poco (da una media di 2,2 a 1,5) e così pure i cicli antibiotici, mentre il parametro FEV1 della funzionalità respiratoria mostra una tendenza al rialzo (non statisticamente significativa). Nel secondo e nel terzo anno di trattamento però il vantaggio sembra scomparire: esacerbazioni e cicli antibiotici, in particolare per via venosa, aumentano e superano quelli pre-azitromicina (nel terzo anno in media 2,6 esacerbazioni e 2,7 cicli antibiotici) e la funzionalità respiratoria cala (dati complessivi FEV1 81% prima di azitromicina, 74% dopo 3 anni). Anche la flora batterica varia: all’inizio solo il 19% (13/46) era colonizzato da Pseudomonas aeruginosa, ma dopo 3 anni la percentuale dei colonizzati sale al 28%. Rimane stabile lo Stafilococco patogeno sia MSSA che MRSA (rispettivamente meticillino-sensibile e meticillino-resistente). È stato inoltre osservato che, purtroppo, dopo il trattamento con azitromicina entrambi i ceppi di Stafilococco divengono resistenti a tutti gli antibiotici della famiglia dei macrolidi.

Secondo gli autori, una spiegazione della perdita di efficacia nel tempo di azitromicina sarebbe dovuta, paradossalmente, al mantenimento delle sue proprietà antibatteriche. Sarebbero queste ad alterare il microbioma FC e quindi a favorire l’aumento delle esacerbazioni infettive. Per questo, sono in via di sviluppo analoghi di azitromicina (es: solitromicina), per i quali l’attività antinfiammatoria è spiccata e invece è minima quella antibiotica capace di influenzare il microbioma. Migliori e più attendibili informazioni si potrebbero ricavare da uno studio prospettico e controllato, con disegno e protocollo precisi, assegnazione casuale di azitromicina o placebo e con ben definiti criteri di inclusione dei pazienti. Tuttavia, al momento, lo spunto pratico che si può trarre dal lavoro è l’opportunità di rivalutare dopo un certo arco di tempo l’efficacia di azitromicina assunta come antinfiammatorio nonché gli eventuali suoi effetti avversi.

1) Southern KW, Barker PM, Solis-Moya A. Patel L “Macrolide antibiotics for cystic fibrosis” Cochrane Database Syst.Reva 11 (2012) CD002203
2) Samson C, Tamalet A, Thien HV, Taytard J, Perisson C, Nathan N, Clement A, Boelle PY, Corvol H .“Long-term effects of azithromycin in patients with cystic fibrosis”. Respir Med. 2016 Aug;117:1-6. doi: 10.1016/j.rmed.2016.05.025. Epub 2016 May 24.

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