L’effetto antibatterico della tobramicina verso Pseudomonas aeruginosa può essere notevolmente aumentato se si associa un peptide antimicrobico (G10KHc)

L’effetto antibatterico della tobramicina verso Pseudomonas aeruginosa può essere notevolmente aumentato se si associa un peptide antimicrobico (G10KHc)

I peptidi antimicrobici sono sostanze costituite da una corta catena di aminoacidi, una specie di minuscola proteina, con capacità di interferire con la vita dei batteri. Questi peptidi sono naturalmente prodotti dall’organismo e sono parte fondamentale delle difese antibatteriche innate di prima linea. Essi possono essere prodotti anche sinteticamente perfezionandone le specificità di azione verso determinati batteri e rendendoli adatti ad agire anche in ambienti particolari, come quelli delle vie aeree dei soggetti CF in cui i peptidi possono trovare ostacolo al loro funzionamento.

Su questo terreno si sono cimentati alcuni studiosi dell’Università di California e di Iowa, mettendo a punto un peptide antimicrobico derivato da una precedente molecola già dimostratasi attiva verso alcuni batteri (1). Il nuovo peptide (siglato G10KHc) ha mostrato spiccata attività antibatterica in vitro contro ceppi di Pseudomonas aeruginosa isolati da pazienti CF, almeno quanto quella della tobramicina.

Ma la cosa più interessante di questo studio è stata la dimostrazione di un aumento spiccato della capacità di uccidere i batteri (sia in forma dispersa sia sotto forma di colonie in biofilm) quando questi erano trattati simultaneamente con G10KHc e tobramicina. Il meccanismo di questa aumentata attività della tobramicina può essere dovuto, secondo gli autori, allo scompaginamento della membrana cellulare batterica ad opera del peptide, che favorirebbe una maggiore penetrazione dell’antibiotico tobramicina all’interno della cellula batterica. Questo studio apre le porte ad una possibile innovazione nel trattamento dell’infezione, sia acuta che cronica, da Pseudomonas aeruginosa. Naturalmente il percorso successivo di ricerca atteso è quello di testare la tollerabilità e l’efficacia in vivo del trattamento. L’attesa è anche che questa combinazione possa superare le resistenze batteriche agli antibiotici di alcuni ceppi di Pseudomonas.

1. Eckert R, et al. Enhancement of antimicrobial activity against Pseudomonas aeruginosa by coadministration of G10KHc and tobramycin. Antimicr Agents Chemother 2006; Nov. 2006:3833-3838 (epub)

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