Medici poco informati sui test genetici

Medici poco informati sui test genetici

In Olanda vi è un gruppo di ricercatori molto attivi sul tema della diffusione del test per il portatore FC alla popolazione generale. Essi hanno di recente realizzato questo studio(1), il cui scopo era valutare le conoscenze, in tema di genetica e di test genetici, dei medici di base, dei ginecologi e dei pediatri; inoltre identificare quali fattori influenzano il livello delle conoscenze.

Per far questo è stato spedito un questionario, da compilare e rispedire in forma anonima, a 200 medici di base, 300 ginecologi ( inseriti in ospedali o cliniche universitarie) e 256 pediatri. Un gruppo di 52 genetisti che dovevano rispondere allo stesso questionario è servito come gruppo “controllo”.

I più “ignoranti” sono risultati i medici di base (in media 64% di risposte corrette); i più colti i pediatri (in media 81% di risposte corrette), in posizione intermedia i ginecologi (75% di risposte corrette). I genetisti “controllo” hanno dimostrato, per fortuna, di padroneggiare la materia: in media il 95% delle loro risposte era corretto. L’argomento in cui il livello d’informazioni è risultato più scarso è stato proprio quello dei test genetici. Hanno risposto in maniera più corretta i medici che erano più freschi di studi (laurea o specialità conseguita in epoca più recente), quelli che avevano seguito un corso particolare in tema di genetica e quelli che abitualmente nella pratica quotidiana fornivano consulenza genetica.

Gli autori della ricerca sottolineano il fatto che anche in altri paesi indagini analoghe hanno messo in luce forti lacune culturali in tema di genetica da parte di molte categorie di medici e definiscono questo un “problema globale”. Non ci sono dati sulla situazione italiana: ma è ragionevole pensare che una maggior informazione dei medici sia alla base del corretto ricorso della popolazione ai test genetici.

Baars MJ, Henneman L, Ten Kate LP “Deficiency of knowledege of genetics and genetic tests among general practitioners, gynecologists, and pediatricians: a global problem”.

Genet med 2005; 7(9):605-10

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