Rischio di contatto con germi patogeni da superfici dell’ambulatorio di un centro CF

Rischio di contatto con germi patogeni da superfici dell’ambulatorio di un centro CF

Il problema di proteggere le persone con fibrosi cistica dal rischio di venire in contatto negli ambienti ospedalieri con batteri che possono colonizzare le loro vie aeree è sempre più oggetto di attenzione da parte di chi gestisce i centri di cura. Se da un lato si pone attenzione ad evitare contatti diretti tra i malati, dall’altro ci si chiede quanto quelli indiretti, legati alle superfici inanimate degli ambienti sanitari, possano costituire sorgente di rischio. Su quest’ultimo aspetto si è cimentato un gruppo misto di medici, infermieri e biologi del centro fibrosi cistica di Firenze, studiando prospetticamente per 4 anni di seguito la possibile contaminazione delle superfici inanimate dei locali dedicati alla consultazione ambulatoriale dei pazienti CF seguiti da quel centro (1).

L’attività ambulatoriale di quel centro si svolge con un regime di segregazione e di disinfezione apparentemente molto accurato: l’accesso dei malati è programmato per coorti, in base al loro stato microbiologico ed una delle due stanze di visita è riservata esclusivamente ai pazienti non colonizzati da Ps aeruginosa o colonizzati solo da Stafilococco aureo. Inoltre due volte al giorno tutte le superfici di quei locali ed i lavelli sono disinfettate con sostanze a base di cloro.

Per i quattro anni di monitoraggio, una volta al mese prima dell’apertura dell’ambulatorio sono stati raccolti, tramite tampone strofinato su diverse superfici, campioni di materiale sottoposti poi a coltura batterica. Su una parte di questi campioni è stata fatta anche un’analisi molecolare dei ceppi di Ps aeruginosa (determinazione delle caratteristiche del DNA batterico) confrontando poi i risultati ottenuti con quelli dei ceppi isolati dallo sputo dei pazienti.

Complessivamente sono stati raccolti ed esaminati 460 campioni ambientali. Il 36% di questi sono risultati positivi per la presenza di batteri patogeni respiratori: 23% di positivi per le superfici inerti delle stanze e 50% per i lavandini. Pseudomonas aeruginosa è stato isolato nel 23% dei campioni, Stafilococco aureo nell’11,5%, Achromobacter xilosoxidans nell’1%. Solo 2 campioni erano positivi per B. cepacia. Sulla base di questi numeri gli Autori dello studio elaborano anche una stima del rischio che ciascun paziente non colonizzato da Ps. aeruginosa possa venire in contatto con tale germe durante ogni visita al Centro: questa risulterebbe del 5,4 per mille. In effetti si tratterebbe di un rischio molto basso nonostante l’elevata contaminazione complessiva riscontrata delle superfici ambulatoriali. La Pseudomonas isolata dall’ambiente ambulatoriale appartiene quasi completamente ai pazienti che frequentano quel centro: infatti l’analisi molecolare ha permesso di correlare la maggior parte dei ceppi isolati in ambulatorio con quelli isolati dai pazienti di quel centro.

Questo meritevole studio solleva almeno tre considerazioni o quesiti. 1. La presenza di patogeni respiratori nei locali ambulatoriali di un centro CF appare straordinariamente elevata a dispetto delle rigorose iniziative di segregazione e disinfezione che quel centro ha messo in atto: perché?

2. Ciononostante il rischio stimato di contatto con Ps aeruginosa ad ogni visita per ogni paziente non colonizzato da quel germe appare molto basso, quasi trascurabile, ben sapendo anche che l’eventuale contatto non comporta di per sé colonizzazione o infezione: dunque c’è ragione di stare comunque tranquilli con questi risultati di monitoraggio e di smorzare i livelli di apprensione? 3. Gli autori non ci dicono cosa succede per quella stanza speciale dedicata solo a pazienti non colonizzati da Pseudomonas: questo batterio viene isolato anche là ? Se si, come si può spiegare?

Probabilmente sono assai più importanti i contatti diretti tra pazienti che quelli indiretti in un centro di cura che rispetta buone regole di protezione/prevenzione.

1. Festini F, et al. Patient risk of contact with respiratory pathogens from inanimate surfaces in a cystic fibrosis outpatient clinic. A prospective study over a four-year period. Pediatric Pulmonol 2007;42:779-784

11 febbraio 2008

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