Vincere la resistenza di Pseudomonas aeruginosa agli antibiotici: la via della polietilenimina (PEI)

Vincere la resistenza di Pseudomonas aeruginosa agli antibiotici: la via della polietilenimina (PEI)

Nonostante gli aggressivi trattamenti con antibiotici la Pseudomonas aeruginosa è difficilmente eradicabile. Ciò è dovuto all’alta resistenza intrinseca di questo batterio agli antibiotici di più frequente impiego. Tale resistenza è dovuta alla scarsa permeabilità della membrana batterica a molti antibiotici. Questa membrana ha il suo foglietto esterno composto prevalentemente da lipopolisaccaridi: queste molecole sono tra loro strettamente legate da cariche elettriche negative e costituiscono perciò una forte barriera alla penetrazione degli antibiotici. La polietilenimina (PEI) è un prodotto sintetico costituito da una catena di aminoacidi con carica elettrica positiva. La sostanza si è rivelata capace di permeabilizzare fortemente la membrana di alcuni batteri sconvolgendo la struttura della membrana batterica proprio attraverso l’interazione elettrostatica delle sue cariche positive con quelle negative dei lipopolisaccaridi batterici, consentendo così l’accesso degli antibiotici al corpo batterico. Un gruppo di ricerca cinese ha tentato di valutare con esperimenti in vitro l’efficacia permeabilizzante del PEI, e quindi la sua azione facilitante l’azione antibiotica, su Pseudomonas aeruginosa isolato da malati (1).

Sono stati testati in vitro contro un ceppo di Pseudomonas resistente 16 antibiotici appartenenti a 10 classi diverse: tra questi, parecchi antibiotici impiegati nella fibrosi cistica. In particolare è stato trovato un forte incremento di capacità di inibizione della crescita batterica (tecnicamente una forte riduzione della MIC, cioè la concentrazione minima di antibiotico necessaria ad impedire la crescita) da 5 a 56 volte quando gli antibiotici betalattamici ceftazidime, cefotaxime, ampicillina, piperacillina e ticarcillina erano testati in combinazione con PEI. L’effetto permeabilizzante del PEI era invece assai modesto per i chinolonici (norfloxacina) e gli aminoglicosidi (tobramicina).

Questo studio è rilevante perché apre una possibile strategia terapeutica alternativa per il trattamento antibatterico contro Pseudomonas aeruginosa. Tuttavia rimane al momento uno studio in provetta ed abbiamo bisogno di conoscere quale effetto si possa ottenere sul malato con un trattamento combinato di alcuni antibiotici con il PEI. Dobbiamo anche conoscere se vi siano significativi effetti collaterali dell’impiego del PEI sugli animali e sull’uomo.

1. Khalil H, et al. Synergy between Polyethilenimine ad different families of antibiotics against a resistant clinical isolate of Pseudomonas aeruginosa. Antimicr Agents Chemother 2008;52: 1635-1641

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