Topi FC e sani sono stati trattati con Pseudomonas aeruginosa (Pa) per indurre un’infezione polmonare, quindi sono stati trattati con gli inibitori di proteasi Marimastat e Ilomastat (somministrazione intratracheale). L’infiammazione polmonare è stata monitorata mediante una moderna tecnica di imaging di bioluminescenza. Gli effetti degli inibitori di proteasi su Pa sono stati valutati anche in vitro. Nei modelli murini era stato inserito un particolare gene che li rendeva bioluminescenti in presenza di infiammazione polmonare. L’infezione acuta da Pa ha prodotto infiammazione e quindi ha causato emissione di bioluminescenza. Il trattamento con Marimastat e Ilomastat ha ridotto tale emissione, soprattutto nei topi FC; non ha invece prodotto effetti sulla carica batterica, confermando che l’inibizione delle proteasi riduce specificatamente l’infiammazione e non l’infezione indotta da Pa. Pertanto, Ilomastat e Marimastat potrebbero essere molecole potenzialmente candidate per il trattamento antinfiammatorio di pazienti con infezione da Pa. In particolare, una formulazione inalabile per il trattamento locale delle vie aeree potrebbe essere una terapia elettiva per i pazienti affetti da FC.
Congress abstracts
– Sandri A, Lleo MM, Boschi F “Protease inhibitors elicit anti-inflammatory effects in mice with Pseudomonas aeruginosa acute lung infection”, 42nd European Cystic Fibrosis Conference, 5-8 June 2019, Liverpool, UK