Nello studio proposto, i centri coinvolti hanno arruolato 164 pazienti adulti sui quali sono stati condotti dei test su espettorato e su sangue per diagnosticare e classificare la malattia polmonare da Aspergillus. La maggior parte dei pazienti ha mostrato un’infezione cronica da Pseudomonas aeruginosa (nel 54,3% dei casi), da Staphylococcus aureus meticillino sensibile (MSSA) (nel 43,9% dei casi); mentre una quota minoritaria di pazienti ha mostrato un’infezione cronica da Alcaligenes xylosoxidans (8.5%), da Staphylococcus aureus meticillino resistente (MRSA) (7,3%) o da Staphylococcus aureus small colony variant (2,4%). I ricercatori hanno effettuato diversi tipi di test specifici per Aspergillus, come proposti dalla classificazione di Baxter per valutare l’eventuale grado di aspergillosi. I risultati dei test sierologici (ricerca di anticorpi IgG e IgE) e di quelli molecolari (real time PCR) non si sono però dimostrati affidabili per una corretta classificazione dei pazienti con sospetta patologia aspergillare. L’analisi del potenziale impatto di Aspergillus sugli indici di funzionalità polmonare è al momento in corso.