FFC#21/2020

Uso della risonanza magnetica multivolumetrica per studiare gli effetti della terapia con modulatori di CFTR

FFC#21/2020

La risonanza magnetica (RMI) si è rivelata una tecnica non invasiva e non dannosa per valutare le alterazioni polmonari in persone con FC. Serviranno più dati per sfruttare al meglio la RMI nel monitoraggio della risposta individuale al trattamento.

Responsabile

Andrea Aliverti (Politecnico di Milano, Dip. di Elettronica, Informazione e Bioingegneria)

Ricercatori coinvolti

8

Categoria/e

AREA 5 Ricerca clinica ed epidemiologica

Durata

1 anno

Adozione raggiunta

€ 30.000 €

RISULTATI

Lo studio si proponeva di valutare la sensibilità della risonanza magnetica (RMI) per misurare le variazioni della struttura del polmone in pazienti con FC trattati con farmaci modulatori di CFTR. Nello studio sono stati inclusi 25 pazienti in cura presso il Centro Fibrosi Cistica della Regione Lombardia. I dati clinici e le immagini di RMI sono state raccolte in un periodo di 4 anni, prima e durante la terapia, per un totale di 157 immagini analizzate. Tutte le informazioni sono state raccolte in un database e rielaborate mediante lo sviluppo di algoritmi dedicati. Lo studio mostra una buona correlazione tra i dati ottenuti con la RMI e quelli di funzionalità respiratoria acquisiti durante la terapia, con un miglioramento sia dei risultati dei test spirometrici sia della ventilazione quantificata mediante RMI. I risultati suggeriscono che la RMI potrebbe rappresentare una tecnica più precisa per il monitoraggio della risposta individuale al trattamento con i farmaci modulatori, poiché risulta sensibile alle alterazioni locali del polmone. Questa tecnica, inoltre, rappresenta il vantaggio di non esporre il paziente a radiazioni ionizzanti come quelle prodotte dalle radiografie ai raggi X che possono essere dannose per le cellule e interferire con il DNA. Studi ulteriori con una raccolta più ampia di dati potrebbero portare a valutare l’efficacia locale dei trattamenti farmacologici.

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