La Resolvina D1 può essere efficace nel trattamento dell’infiammazione nella FC, ma necessita di essere veicolata nell’organismo. Le nanoparticelle di silice e spermidina (SNP) sono state scelte dal gruppo di ricerca come trasportatori della Resolvina D1. In questo progetto i ricercatori hanno condotto esperimenti volti a valutare la sintesi e la tossicità delle SNP. Gli esperimenti hanno dimostrato che tali nanoparticelle possono essere sintetizzate agevolmente e non hanno mostrato effetti tossici né su cellule umane né su organi di topo dopo somministrazioni ripetute e ad alte dosi.
Gli esperimenti condotti su topi privi della proteina CFTR sottoposti a infezione di P. aeruginosa dimostrano che la somministrazione di SNP contenenti il principio attivo RvD1 ha ridotto in maniera sostanziale il grado di infiammazione e il numero di batteri presenti nei polmoni. Gli studi condotti su cellule di volontari con fibrosi cistica dimostrano che le SNP contenenti RvD1 sono capaci di stimolare la risposta antibatterica delle cellule immunitarie (neutrofili e macrofagi) che sono la prima via di difesa contro le infezioni. Sono stati iniziati gli studi volti a determinare l’effetto di SNP contenenti RvD1 sull’infiammazione indotta da eccessivo accumulo di muco. Tali studi saranno completati nel secondo anno del progetto (FFC#20/2021).
Questi risultati sono incoraggianti in quanto confermano l’intuizione dei ricercatori, sostenuta dalla Fondazione, che l’uso di Resolvina D1 ha effetti importanti e benefici nel controllare l’eccessiva risposta infiammatoria nei polmoni che affligge le persone con fibrosi cistica nonostante l’uso di antibiotici e modulatori di CFTR o in coloro che hanno mutazioni che non sono trattabili dai modulatori attualmente approvati.