Su un particolare tipo di Mycobacterium abscessus, denominato MAB-10, sono state testate in vitro diverse combinazioni di farmaci con vari periodi di incubazione (da 14 a più di 49 giorni). Le combinazioni contenenti bedaquilina (un nuovo antitubercolare), amikacina, rifabutina, moxifloxacina, clofazimina (anti-lebbra) e metronidazolo (anti-Mab anaerobi) sono state le più promettenti. Quelle contenenti amikacina e bedaquilina sono risultate le più attive sia verso cellule batteriche in fase aerobia (fase nella quale le cellule sono a contatto con l’ossigeno) sia verso cellule in fase dormiente anaerobia.
Dai risultati emersi dalle sperimentazioni, i ricercatori hanno osservato che le cellule di Mab nella fase dormiente (chiamate dormant persisters) che vivono nel biofilm sono effettivamente più difficili da uccidere di quelle che si trovano nella fase aerobia. E che probabilmente il trattamento prolungato per periodi superiori ai 49 giorni con determinate combinazioni di farmaci può uccidere sia le cellule nella fase aerobia che quelle in fase dormiente. La scelta delle combinazioni più promettenti sarà eseguita considerando i risultati degli esperimenti che misurano la concentrazione minima alla quale il farmaco è attivo. I dati dell’efficacia dei farmaci in relazione alla durata dell’incubazione potrebbero spiegare il motivo per cui i pazienti con CF infettati da Mab hanno bisogno di mesi di terapia antibiotica. L’attività del gruppo di ricerca prosegue con il progetto FFC#17/2021 nel quale il dott. Lanfranco Fattorini, dato il suo pensionamento, passa il coordinamento al dott. Federico Giannoni.