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19 Marzo 2012

Colonizzazione da Aspergillo in fibrosi cistica: ci sono implicazioni sulla funzionalità polmonare?

G. Borgo

Aspergillus fumigatus è un fungo che si ritrova comunemente nelle vie respiratorie dei pazienti FC. Può essere la causa di una complicanza conosciuta con il nome di ABPA, Aspergillosi Broncopolmonare Allergica, che si diagnostica in presenza di precisi parametri clinici (sintomi, segni radiologici e marker bioumorali) e comporta un certo deterioramento della funzionalità polmonare. Non è chiaro invece se ci siano effetti sulla funzionalità polmonare dovuti alla semplice colonizzazione da Aspergillo. Questo studio (1) realizzato in pazienti del centro FC di Utrecht (Olanda) si propone di portare risposta a questo interrogativo. I risultati sembrano indicare che la colonizzazione da Aspergillo è più frequente con l’aumentare dell’età dei pazienti e con l’uso di terapia antibiotica per aerosol e che non ci sono differenze nei valori di funzionalità respiratoria a seconda della diversa durata della colonizzazione.

La ricerca si è svolta fra i pazienti del centro FC di Utrecht (Olanda), e le analisi statistiche realizzate sono state due: la prima è stata un’osservazione (cross-sectional analysis) dei pazienti visti al controllo annuale presso il centro nell’anno 2007, un procedimento simile ad una fotografia presa in un preciso periodo, con l’obiettivo di capire quali fattori distinguevano quelli con colonizzazione da Aspergillo dagli altri. La ricerca di funghi era fatta di routine in tutti i controlli dell’escreato e la colonizzazione da Aspergillo era definita come la presenza di Aspergillo in più del 50% delle culture eseguite durante l’anno. Su 350 pazienti complessivi, sono stati naturalmente esclusi quelli con diagnosi di ABPA (31) e studiati 259 con dati disponibili.

Sono stati identificati 61 pazienti colonizzati da Aspergillo, che sono stati confrontati con i restanti 198. Le variabili indagate sono state: l’età, il valore di FEV1, il numero di ospedalizzazioni, l’uso di antibiotici per aerosol e di DNAse ricombinante (pulmozyme), la presenza o assenza d’infezione cronica da Pseudomonas aeruginosa. E’ risultato che la colonizzazione da Aspergillo era associata in maniera significativa a due fattori: l’età dei pazienti (i colonizzati erano soprattutto adolescenti o adulti, molto scarsi i bambini) e l’uso di antibiotici per aerosol.

La seconda analisi è stata un’osservazione longitudinale, cioè l’esame dei pazienti con dati disponibili lungo tutto un periodo, dal 2002 al 2007. In particolare dovevano essere disponibili i dati della funzionalità respiratoria e della microbiologia. Sono stati inclusi nell’analisi 163 pazienti, suddivisi in 3 gruppi a seconda che non avessero Aspergillo o l’avessero da meno di un anno (115), da 2-3 anni (29) o da più di 4 anni (19). Aggiustando (cioè tenendo nella giusta considerazione, con opportuna analisi statistica) gli altri fattori possibilmente influenti, si è visto che l’andamento della funzionalità respiratoria nel corso dei 5 anni presi in esame era del tutto sovrapponibile nei tre gruppi. Però avevano colonizzazione più lunga i pazienti più vecchi e con più modesta FEV1.

In sintesi, la ricerca suggerisce che non ci sono effetti sulla funzionalità polmonare dovuti a una colonizzazione prolungata da Aspergillo. Ma dice anche che Aspergillo è più frequentemente associato all’aumento dell’età dei pazienti e all’uso di trattamento antibiotico per via aerosolica. Poiché con l’età il quadro polmonare si fa più severo e la terapia antibiotica per aerosol si applica quando la malattia assume certe caratteristiche, rimane aperto il quesito di quale sia inizialmente il vero ruolo di Aspergillo e se la sua presenza a quell’epoca debba essere considerata innocua o patogena, essendo probabile che Aspergillo trovi un ambiente più adatto alla colonizzazione nei pazienti con malattia polmonare più avanzata e in trattamento cronico con antibiotici.

1) De Vrankrijker AMM, Van der Ent CK et all “Aspergillus fumigatus colonization in cystic fibrosis : implications for lung function” Clin Microbiol Infect 2011; 17:1381-1386