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27 Agosto 2007

Conferma dell’effetto di soppressione sulle mutazioni stop con gentamicina in pazienti FC

G. M.

La gentamicina è un antibiotico usato spesso in passato per trattare alcune infezioni polmonari in FC. Di questo farmaco è stata scoperta alcuni anni or sono una proprietà indipendente dalla sua azione antibiotica, quella di sopprimere il codone stop che interrompe la sintesi di proteina CFTR nei pazienti FC con mutazioni stop. Queste mutazioni rappresentano il 10% circa di tutte le mutazioni.

Un gruppo di lavoro multidisciplinare francese (1) ha prodotto un interessante studio su questo tema. È stata valutato dapprima su culture cellulari in vitro l’effetto di gentamicina sulle più frequenti mutazioni stop (G542X, R1162X, W1282X, Y122X): si trattava di quantificare a livello molecolare l’entità di soppressione dello stop con le diverse mutazioni. L’effetto era alquanto diverso per le diverse mutazioni ed era molto più consistente per la mutazione Y122X rispetto alle altre. Il farmaco è stato sperimentato quindi in vivo su 18 pazienti (9 con mutazione Y122X, 4 con altre mutazioni stop, 5 con mutazioni non stop) somministrando gentamicina endovena una volta al giorno (10 mg/kg di peso) per 15 giorni.

Alla fine del trattamento furono esaminate cellule della mucosa nasale per misurare la comparsa di CFTR (assente prima del trattamento): 5 su 7 pazienti Y122X esaminati mostrarono la presenza di CFTR nel 10-80% delle cellule, in nessuno degli altri pazienti era invece comparsa CFTR. Nei pazienti del gruppo Y122X si è ottenuto anche: una significativa riduzione del contenuto di cloro al test del sudore, un recupero di funzione CFTR nella misura del potenziale nasale ed un sensibile aumento del FEV1, accompagnato ad un significativo miglioramento del punteggio clinico.

Lo studio purtroppo ha i limiti del piccolo numero di pazienti esaminati ma esso conferma risultati in parte noti per la gentamicina: in questa ricerca i risultati sono più convincenti che in altre precedenti e comunque dimostrano che vi è grande variabilità di risposta curativa sia in vitro che in vivo per le diverse mutazioni stop. Tale variabilità non è di facile interpretazione. L’interesse di questo studio sta anche nella possibilità di prevedere con esami in vitro quali pazienti con mutazioni stop potranno giovarsi del trattamento soppressivo. Certamente questo trattamento merita trial clinici su più larga scala di pazienti e con modalità randomizzata e controlata (assegnazione casuale di farmaco o placebo). È ciò che sta avvenendo altrove con un farmaco ad azione soppressiva su mutazioni stop, il PTC124, che è privo degli effetti collaterali che comunque la gentamicina può presentare.

1. Sermet-Gaudelus I, et al. In vitro prediction of stop-codon suppression by intravenous gentamicin in patients with cystic fibrosis: a pilot study. BMC Medicine. 2007;5:5. www.biomedcentral.com/1741-7015/5/5