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15 Gennaio 2007

Forme atipiche di fibrosi cistica diagnosticate attraverso screening neonatale

15/01/2007 - G. Borgo

In Francia lo screening neonatale per fibrosi cistica è stato esteso a tutto il territorio nazionale nel 2002, ma in alcune regioni, in particolare nella regione chiamata Bretagna, era stato avviato ancora prima. Lo scopo di questa ricerca (1) è conoscere l’incidenza su scala regionale (nella Bretagna appunto) delle forme atipiche di FC diagnosticate attraverso screening e poi descriverne l’andamento e il follow-up. Per avere un gruppo più consistente i casi “atipici” della Bretagna vengono studiati insieme a quelli segnalati da altre regioni francesi (Normandia e Loira).

Anche in Francia lo screening si basa sul dosaggio della tripsina e successivamente sulla ricerca delle mutazioni del gene CFTR. Sappiamo che se le mutazioni (una o entrambe) che compongono il genotipo sono mutazioni appartenenti alla classe 4 e 5 la malattia FC può manifestarsi con caratteristiche “atipiche”. In Bretagna, dal 1999 al dicembre 2004, su 491552 neonati sono stati diagnosticati 193 bambini affetti da FC (con un’incidenza della malattia di 1 caso su 2546 nati). Di queste 193 diagnosi, 168 sono state definite forme tipiche e 21 atipiche. Delle 21 atipiche, 4 sono stati casi falsamente negativi sfuggiti allo screening, mentre 17 sono state diagnosticate proprio attraverso screening e rappresentano quindi l’8.8% del totale delle diagnosi (17 su 193).

Questi 17 casi sono stati messi insieme ad altri 11 diagnosi atipiche fatte sempre attraverso screening neonatale nelle regioni della Normandia e nella Loira. Si è così ottenuto un gruppo di 28 soggetti (15 maschi e 13 femmine) che al momento dello studio avevano un periodo di osservazione variabile da tre mesi a 19 anni (in media circa 4 anni).

Uno solo di questi 28 aveva un genotipo costituito da due mutazioni “lievi”, gli altri 27 avevano una mutazione “severa” combinata con una mutazione “lieve”, di classe 5 in un caso (la mutazione 3849+10kb C->T) e di classe 4 (R117H, R347H , R117C, R107W, S977F, S945L, R1066H, L206W) in tutti gli altri.

Tutti i 28 casi erano seguiti regolarmente in un centro FC (24 con tre controlli all’anno, 3 con un solo controllo all’anno), tranne un caso che era seguito dal suo medico di base. Tutti avevano sufficienza pancreatica. Tutti, in occasione dell’ultimo controllo, avevano stato nutrizionale normale. Un caso presentava sintomi respiratori frequenti e simili ad una forma “classica ” di FC , mentre 7 li avevano in maniera saltuaria. In due casi vi era stata la comparsa, saltuaria, di Pseudomonas aeruginosa nell’escreato.

Per un piccolo sottogruppo di 8 soggetti l’osservazione clinica poteva basarsi su di un lungo periodo (in media 10 anni) : in sette su otto di questi la funzionalità respiratoria era ancora perfettamente normale all’ultimo controllo. Ma in uno su otto all’età di 12 anni era invece compromessa (FEV1 48%.)

Questa ricerca è interessante: prima di tutto i dati clinici che riporta confermano il fatto che definire con estremo rigore che cosa sia una forma “atipica” di FC è ancora oggi molto difficile e tanto più difficile quando si hanno a disposizione solo le informazioni dello screening neonatale e delle prime osservazioni del bambino. Poi ci dice che il comportamento più diffuso da parte dei Centri riguardo alle forme atipiche è quello dell’osservazione e dei controlli, che hanno una frequenza discrezionale, ma sono comunque programmati. Inoltre conferma che predire il fenotipo (= le manifestazioni cliniche ) di queste forme rimane molto difficile, così come offrire ai genitori una consulenza genetica che sia affidabile e fondata su evidenze scientifiche o esperienze solide. Questa è la ragione per cui, al momento, è utile per questi bambini una valutazione clinica regolare, se possibile fatta da specialisti FC, che è giustificata sia per raccogliere conoscenze sia per offrire la possibilità di intervenire precocemente, dal momento che non si sa se e come possono verificarsi sintomi più importanti. Quindi, il messaggio della ricerca è, per il momento, un invito a guardare al futuro di questi bambini con fiducia, ma anche con prudenza.

1) Roussey M et all “Which follow-up for atypical CF diagnosed by neonatal screening? “

Pediatric Pulmonology 2006; Supplement 29: 275-Abstr 189