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14 Marzo 2008

La gravità della malattia polmonare FC può essere influenzata dall’azione combinata di due geni modificatori

G. Borgo

Il gene MBL2 controlla la sintesi di una proteina d’importanza fondamentale nella risposta immunologica in quanto capace di favorire la distruzione di virus e batteri e regolare la secrezione di altre proteine (citochine) infiammatorie.

E’ stato suggerito da studi in altre patologie che particolari varianti di questo gene, che portano ad una scarsa produzione di proteina MBL2, siano associate ad un aumentato rischio di infezione. Di qui l’interesse dei ricercatori a studiarlo nei pazienti FC.

Il gene TGFbeta 1 sembra essere implicato più nei processi d’infiammazione,con effetti assai complessi e anche diversi tra di loro, non ancora ben conosciuti in FC. Ci sono delle evidenze recenti che hanno associato sue particolari varianti (genotipo CC codon10) ad una maggior gravità del quadro polmonare, forse secondaria alla sua azione favorente la proliferazione dei fibroblasti e la deposizione di collagene e quindi in definitiva la produzione di tessuto fibroso.

Scopo di questa ricerca valutare l’effetto clinico di MBL2, già in passato studiato ma senza arrivare a risultati, l’effetto di TGFbeta 1 e se tra i due esista una reciproca influenza con il risultato di un effetto-somma combinato.

Allo studio hanno partecipato molti centri FC canadesi aderenti ad un progetto collaborativo chiamato “Canadian Modifier Study”. I pazienti inclusi sono stati ben 1019, caratterizzati da età media di 10 anni circa, insufficienza pancreatica, 611 omozigoti DF 508, 408 con altre mutazioni sempre associate a insufficienza pancreatica. Gli aspetti clinici scelti per valutare gli effetti dei geni MBL2 e TGFbeta1 sono stati: l’epoca di comparsa di Pseudomonas (presa come indice di uno stato d’infezione cronica !) e la funzionalità respiratoria (FEV1). Nello studio delle varianti di MBL2 sono stati inclusi anche 600 genitori di pazienti FC.

Attraverso indagine genetica molecolare sono stati studiati gli alleli (=varianti) del gene MBL2 e i loro aplotipi (=combinazioni delle varianti). Sono state così definite tre combinazioni genetiche principali, cui si è visto corrispondere, attraverso dosaggio nel sangue sia dei pazienti FC sia dei loro genitori, tre diversi livelli di produzione di proteina MBL2 : elevato,intermedio, basso.

Nei pazienti FC la quantità di proteina MBL2 prodotta è risultata mediamente più elevata che nei loro genitori e più elevata nell’infanzia che in età adulta (l’ipotesi è di una maggior stimolazione immunologica nei primi anni di vita del paziente FC).

Per quanto riguarda gli effetti clinici: nei soggetti FC con varianti genetiche MBL2 responsabili di più bassa produzione di proteina MBL2, l’età mediana di comparsa della prima cultura positiva per Pseudomonas è risultata molto diversa da chi aveva livelli intermedi o elevati :4.4 anni rispetto a 7 e 8 anni.

Suddividendo poi i soggetti a seconda delle varianti del gene TGF beta1 non si sono viste differenze significative riguardo all’età della prima comparsa di Pseudomonas nell’escreato. Ma si è visto che i soggetti che avevano sia basso livello di MBL2 sia la variante sfavorevole di TGFbeta1 (genotipo CC) erano quelli in cui Pseudomonas compariva più precocemente (all’età mediana di 3.1 anni) .

Dei pazienti studiati 511 erano quelli che disponevano di ripetute misurazioni di funzionalità polmonare nei 3 anni precedenti l’inclusione nello studio. Studiando sia il livello medio di FEV1 all’età di 10 anni sia l’andamento nel tempo, si è visto che i soggetti con bassa proteina MBL2 e variante sfavorevole di TGFbeta1 erano quelli più compromessi (FEV1 media 81.3% contro 87.2% in quelli con elevata MBL2 ).

Il lavoro è convincente per la numerosità dei soggetti in partenza esaminati, la possibilità di mettere in relazione l’effetto clinico con il marcatore biologico (la proteina prodotta dal gene MBL2 dosata nel sangue) e questo a sua volta con il dato genetico. L’età di comparsa di Pseudomonas sembra essere molto diverse nel caso di soggetti con bassa MBL2 e sfavorevole TGFbeta1 ; e questo dato sembra più significativo delle differenze dei valori di FEV1, che consistono in pochi punti percentuali. Ma soprattutto per entrambi gli effetti clinici studiati vale l’osservazione che il gruppo di soggetti che è geneticamente caratterizzato per possedere le varianti sfavorevoli sia di MBL2 che di TGFbeta 1 è molto piccolo (per fortuna!) e quindi conclusioni certissime su così piccoli numeri sono premature. Così pure sembra assolutamente prematuro applicare su vasta scala a scopo di previsione dell’andamento della malattia questo tipo di indagini genetiche. Mentre invece potrebbero essere presi in considerazione studi che valutassero gli effetti della supplementazione di proteina MBL2 in soggetti FC che ne risultassero carenti. Questa proteina può venire prodotta attraverso ingegneria genetica e tecniche di DNA ricombinante . Ci sono già sperimentazione in corso in soggetti con deficit immunologico provocato da chemioterapia.

1)Accurso F, Sontag MK: “Gene modifiers in cystic fibrosis ” J Clin Invest 2008; 118 (3):839-841

14 marzo 2008