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15 Novembre 2006

Screening neonatale e identificazione della mutazione R117H

15/11/2006 - G. Borgo

In tutta la Francia viene realizzato lo screening neonatale per fibrosi cistica, attraverso il

dosaggio della tripsina e l’identificazione delle mutazioni del gene CFTR. Nel pannello di mutazioni che viene abitualmente usato è compresa la R117H , una mutazione i cui effetti dipendono dalla presenza nel genotipo del soggetto di altre caratteristiche (“varianti” o “polimorfismi”) del gene CFTR. Solo se queste varianti sono di un certo tipo (T5 e TgM maggiore di 12) e in una certa posizione rispetto alla mutazione R117H, essa si comporta come una vera mutazione e, combinata con un’altra mutazione classica, produce manifestazioni di malattia. Ma se non ci sono queste varianti, R117H risulta innocua. Lo scopo di questa ricerca (1) è valutare l’andamento dei bambini che attraverso lo screening neonatale sono stati diagnosticati possedere nel loro genotipo la mutazione R117H, accanto ad una mutazione “classica”.

Dal 1995 ad oggi, nella regione francese della Bretagna sono stati sottoposti a screening neonatale 340.466 bambini, fra cui 124 sono risultati avere tripsina elevata e due mutazioni del gene CFTR. Nove di questi bambini (7.3% del totale) presentavano la mutazione R117H assieme ad una mutazione classica(DF508, DI507, G551D). In tutti i nove casi la R117H era accompagnata da 7T e 11TgM, varianti benigne. L’età media di questi bambini è oggi di 7 anni (il più grande ha più di 10 anni) e nessuno di loro ha sviluppato sintomi di fibrosi cistica; sono tutti in buone condizioni di salute, con normale funzionalità polmonare, normale funzionalità pancreatica e brillante stato nutrizionale.

L’identificazione della mutazione R117H alla nascita pone molti problemi: ansia nelle famiglie, dubbi diagnostici che la medicina non sa risolvere se non lasciando passare il tempo e rimanendo ad osservare, utilizzo della mutazione per l’identificazione di portatori in famiglia e, problema ancora più complesso, per la diagnosi prenatale, considerando la presenza o assenza di R117H un elemento per decidere se continuare o interrompere una gravidanza.

Per evitate tutto questo gli autori propongono che R117H venga tolta dal pannello di mutazioni comunemente identificate, visto che i bambini diagnosticati e seguiti come casi problematici per un discreto arco di tempo sono in realtà sani.

E’ vero che il caso ha voluto che tutti e 9 i bambini avessero una R117H accompagnata da varianti benigne: informazioni più complete si sarebbero avute se si fosse potuto osservare l’andamento anche di qualche bambino con R117H e 5T-13TgM, cioè la combinazione in teoria sfavorevole e capace di dare sintomi. Ma anche in questo caso i sintomi che ci si aspetta sono per lo più quelli di FC “atipica” e benigna: problemi di patologia pancreatica (pancreatici ricorrenti), oppure nel maschio atresia de dotti deferenti e conseguente infertilità. Lo screening neonatale FC deve invece identificare le forme tipiche e classiche di fibrosi cistica, perché è solo in questi casi, e non negli altri, che la precocità della diagnosi e quindi delle cure fa la differenza.

1) Scotet V, Audrezet MP et all “Immunoreactive trypsin /DNA newborn screening for cystic fibrosis :should the R117H variant be included in CFTR mutation panels? Pediatrics 2006 Nov;118(5):e1253-9 .Epub 2006 Oct 2