Sei in Home . La Ricerca . Progressi di ricerca . Si può prevedere l’andamento della funzionalità respiratoria in FC nel lungo termine?

13 Luglio 2015

Si può prevedere l’andamento della funzionalità respiratoria in FC nel lungo termine?

Dott. Natalia Cirilli, Centro Regionale Fibrosi Cistica delle Marche, Ancona

Secondo i risultati di questo studio l’andamento di FEV1 o di altri parametri spirometrici nell’arco di due anni non è predittivo dell’andamento successivo della funzionalità respiratoria nel lungo termine.

In moti studi clinici, ma anche nel follow-up dei pazienti con fibrosi cistica (FC), si usano i parametri spirometrici per valutare la progressione della pneumopatia.
Nell’era delle terapie con modulatori di CFTR molto ci si preoccupa del recupero del FEV1, poco del rallentamento del declino del FEV1 nel tempo, pur sapendo che, nella maggior parte dei casi, nel tempo la funzionalità polmonare valutata con la spirometria tende a diminuire. In questo studio (1) sono stati analizzati i dati provenienti da oltre 26.000 soggetti (età media = 14,3; minimo 6 e massimo 45 anni); la maggioranza con funzionalità discreta o buona (FEV1 >70%), precedentemente inclusi nell’Epidemiologic Study, uno studio osservazionale multicentrico svolto in USA tra il 1994 e il 2005. Oltre al miglior valore di FEV1 (espresso come percentuale del valore predetto) sono stati presi in esame altri parametri (FVC e FEF25-7), tutti misurati in condizioni di stabilità di malattia, per un totale di oltre 427.000 spirometrie.
Per ogni paziente sono stati rilevati, dopo la misura del valore basale, i vari parametri spirometrici nel corso di due anni e, successivamente, fino ad un massimo di otto anni. L’andamento nel tempo ha permesso di identificare caso per caso: 1) se c’era; 2) qual era la tendenza al peggioramento dei valori; 3) con che velocità si manifestava (velocità di declino). I valori ottenuti sono stati quindi correlati sia con diverse coorti di età sia con diverse variabili spirometriche. Sono emersi questi dati: dall’età della scuola alla giovinezza (6-25 anni) le tre variabili spirometriche diminuiscono più rapidamente che tra la giovinezza e l’età adulta (dai 25 in su). In particolare, è apparso critico il periodo fra i 13 e i 17 anni, mentre negli adulti c’era una sorta di stabilizzazione dei valori, in particolare di FEV1, con velocità di declino che rallenta.

Si possono quindi fare previsioni sul lungo termine in base alla velocità di declino di due anni di osservazione? In generale poche, dal momento che è risultata esserci solo una modesta correlazione tra la velocità di declino nell’arco di due anni e il livello di FEV1 cinque anni dopo. E non c’è proprio correlazione tra la velocità di declino in due anni e le successive velocità su periodi più lunghi.
Lo studio ha piuttosto fornito informazioni sui fattori di rischio per una maggiore velocità di declino, come la frequenza delle esacerbazioni polmonari, l’infezione polmonare da Pseudomonas e valori molto fluttuanti (ora alti ora bassi) di funzionalità respiratoria.
Inoltre ha fatto emergere una considerazione importante per disegnare trial clinici con nuovi modulatori di CFTR: l’andamento dei valori di FEV1 (guadagno o perdita) su brevi periodi può fornire informazioni limitate: andrebbe piuttosto valutato nel lungo periodo, soprattutto quando vengono arruolati soggetti adulti.

1. Rosenfeld M, VanDevanter DR, Ren CL, Elkin EP, Pasta DJ, Konstan MW, Morgan WJ; Investigators of Coordinators of the Epidemiologic Study of Cystic Fibrosis. Decline in lung function does not predict future decline in lung function in cystic fibrosis patients. Pediatr Pulmonol. 2015 Jun 18. doi: 10.1002/ppul.23227. [Epub ahead of print]