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17 Novembre 2014

Test aggiuntivi per diagnosi dubbie di FC: confronto fra test NPD e test ICM per la migliore capacità discriminante

Dott. Graziella Borgo


Qual è il problema

Per diagnosticare o escludere la presenza della malattia FC a volte non bastano le indagini abituali, fra le quali il test del sudore occupa ancora un posto centrale. Occorrono test supplementari, eseguibili presso centri specializzati: il test dei potenziali nasali (NPD) e la misura della corrente intestinale (ICM).

Che cosa si sa

I test NPD e ICM rilevano se e in che misura il soggetto possiede una proteina CFTR funzionante. Se non funziona bene, questi test sono in grado di documentarlo. Fra le cause del malfunzionamento ci sono quelle genetiche, come la presenza di mutazioni del gene CFTR. Di recente alcune ricerche hanno segnalato che CFTR può funzionare meno bene anche per effetto del fumo di sigaretta.

Che cosa aggiunge questo studio

Paragona la capacità dei due test di distinguere il soggetto sano da quello con FC, per vedere qual è il più discriminante; e indaga quanto il fumo, influenzando il funzionamento di CFTR, possa modificarne il risultato.

PREMESSE, MATERIALE E METODI

Un piccolo ma oggi crescente numero di soggetti viene all’osservazione dei medici in quanto presenta sintomi che suggeriscono la malattia FC, però hanno test del sudore con valori borderline o addirittura negativi e meno di due mutazioni CFTR nel genotipo. La diagnosi di FC a quel punto è incerta, eppure sarebbe importante concluderla o escluderla, per le implicazioni generali che comporta. Possono essere d’aiuto due indagini ulteriori: misurano entrambi la corrente generata dal passaggio dall’interno all’esterno della cellula dello ione cloro e quindi mostrano se la proteina-canale che svolge questo compito funziona normalmente. Il funzionamento viene misurato ” in vivo” a livello di cellule epiteliali nasali (test NPD = Nasal Potential Difference) e “ex-vivo” su cellule della mucosa rettale prelevate attraverso minibiopsia (test ICM= Intestinal Current Measure). In questo studio, condotto da un gruppo tedesco (1), si è voluto indagare quale dei due test ha maggiore capacità diagnostica, eseguendoli entrambi sia in soggetti con FC (18) sia in soggetti sani (13) e paragonando la capacità di distinguere con risultati certi gli uni dagli altri. Poiché 8 su 13 dei soggetti sani erano fumatori si è cercato anche di capire se il fumo andava ad influire sulla precisione del risultato.

RISULTATI e COMMENTO

I 18 malati FC inclusi nella ricerca erano fra i venti e i trent’anni e avevano tutti test del sudore con valori chiaramente sopra la norma (erano soggetti in cui la diagnosi di FC era certa); 12 erano stati classificati avere insufficienza pancreatica (PI), 6 sufficienza (PS). Per quanto riguarda le mutazioni erano “classiche” e tutte identificate nei PI, combinate fra classiche e lievi nei PS, anche se in uno di questi era stata trovata una sola mutazione. I soggetti sani usati come controllo erano 13, anche loro sulla trentina, 8 erano fumatori (secondo la tendenza salutistica di ispirazione americana non c’era distinzione tra fumo attivo e fumo passivo!!). Come era da aspettarsi, il valore medio della risposta al test NPD e ICM è risultato statisticamente diverso tra FC e sani; però il test ICM sembra essere più discriminante del test NPD perché, a differenza di NPD, non c’è nessun risultato con overlap (sovrapposizione) fra sani e malati FC. Quindi è un test diagnostico di buona potenza. Però lo stesso ICM non distingue i CF con sufficienza da quelli con insufficienza pancreatica (cosa che non fa il test NPD e del resto nemmeno il test del sudore).

Interessanti i risultati nei sani che fumano: mostrano tutti una minore attività di CFTR al test NPD (il livello della risposta si colloca ancora entro il range di normalità, ma ai limiti inferiori) e una tendenza a livelli più bassi al test ICM. Si conferma quindi l’effetto negativo del fumo sull’attività di CFTR e si pone il dubbio che possa essere un fattore confondente soprattutto nei confronti della risposta al test NPD dei soggetti fumatori (con sospetto di FC). Siccome è questo il problema clinico di partenza (avere test robusti che aiutino quando la diagnosi di FC è incerta), il lavoro sarebbe stato interessantissimo se con lo stesso disegno (studio “caso-controllo”) avesse esaminato e ci fosse stata la conferma dei risultati anche in una casistica di soggetti con diagnosi di FC atipica e/o per varie ragioni “dubbia”.

1) Bagheri-Hanson A, Nedwed S et all “Intestinal current measurement versus nasal potential difference measurements for diagnosis of cystic fibrosis: a case control study” BMC Pulmonary Medicine 2014; 14:156