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5 Gennaio 2010

Aglio (allicina), raffreddore comune e fibrosi cistica

Autore: Stefano
Domanda

Salve, sul forum del sito www.fibrosicistica.it si parla spesso di aglio e dei possibili benefici che questo può portare. Ci sono molti pazienti (tra i quali anche io) che affermano di aver trovato dei giovamenti sia a livello di fluidificazione che a livello di infiammazione nel respirare o nell’assumere delle piccole quantità di esso. Tali benefici respiratori sono ottenuti dormendo con uno spicchio di aglio schiacciato e messo in un piattino sul comodino durante la notte, oppure tenendolo in bocca e respirando a bocca aperta. C’è anche qualche conferma su questo sito, poichè domande in merito vi sono già state fatte, poi se si fa un giro in internet c’è molta documentazione sulle proprietà dell’aglio. Secondo uno studio condotto qualche anno fa da ricercatori britannici si è evidenziato come l’utilizzo dell’aglio abbia un effetto di prevenzione sul raffreddore comune. In questo articolato studio, condotto con tutti i criteri dell’oggettività scientifica, sono stati coinvolti 146 soggetti adulti suddivisi in modo casuale in due gruppi. Al primo gruppo è stato somministrato un supplemento giornaliero a base di aglio, mentre al secondo gruppo è stato dato un placebo. Il periodo di sperimentazione è durato 12 settimane, coprendo i mesi che vanno da novembre a febbraio. Dai dati raccolti è emerso che tra le persone del primo gruppo solo 24 avevano contratto un raffreddore, contro 65 casi tra le persone appartenenti al secondo gruppo. Gli appartenenti al primo gruppo che hanno contratto il raffreddore hanno anche mostrato una più rapida ripresa dalla malattia. In totale, i giorni di malattia per i membri del primo gruppo sono stati 111, mentre per il secondo gruppo ben 366 giorni. L’ipotesi avanzata dai ricercatori è che l’attività di un componente dell’aglio, l’allicina, possa bloccare gli enzimi che svolgono un ruolo primario nelle infezioni. Tra gli effetti collaterali di questa “cura” a base di aglio, oltre all’odore penetrante del bulbo, spesso non gradito a tutti, si sono registrati soltanto sporadici casi di mal di testa e nausea. A seguito delle molte testimonianze, non capisco perchè non si facciano studi più approfonditi su questa allicina.

 

Risposta

In effetti l’aglio rientra nell’antica tradizione terapeutica popolare con l’intento di curare parecchie condizioni morbose. Tra queste rientrerebbero anche alcune infezioni, in particolare il raffreddore comune. Il componente attivo dell’aglio sarebbe la sostanza chiamata “allicina”, di cui si conoscono oggi parecchie caratteristiche. L’allicina ha avuto nell’ultimo anno l’onore di ben 33 pubblicazioni scientifiche, dirette o indirette, tutte con carattere di ricerca di base, a dimostrare l’interesse che si sta risvegliando per questa sostanza.

Dell’aglio e dell’allicina ci occupammo su questo sito per alcuni studi che ne hanno esplorato la possibile attività contro Pseudomonas aeruginosa, derivandone l’informazione che l’allicina non avrebbe un’azione diretta su Pseudomonas ma una azione di attivazione di enzimi che faciliterebbe l’effetto di alcuni antibiotici anti-Pseudomonas. Si veda in “Progressi di Ricerca” del 18.01.06 Aglio e Pseudomonas aeruginosa e in “Domande e risposte” del 21.04.09 Allicina (un composto dell’aglio) e Pseudomonas aeruginosa.

Circa aglio e raffreddore comune, il nostro interlocutore riferisce molto bene I dati di una ricerca, l’unica peraltro condotta con i requisiti di un trial clinico randomizzato, secondo una accurata revisione Cochrane fatta recentemente (1). Quello studio è risultato interessante, anche se gli episodi di raffreddore non sono valutati direttamente dai ricercatori ma solo riportati anamnesticamente dagli stessi pazienti (adulti) reclutati nello studio. Gli autori della revisione concludono che con questo solo studio l’ evidenza circa l’efficacia nella cura e nella prevenzione del raffreddore comune con l’aglio non è da considerarsi definitiva.

Occorre dire peraltro che I problemi della fibrosi cistica sono piuttosto diversi, e assai più complessi, di quelli del raffreddore comune. E peraltro l’allicina è una sostanza che merita attenzione per l’eventuale sua proprietà di contribuire a controllare I meccanismi di infezione e infiammazione, che sono aspetti centrali in FC. Tuttavia, l’avvio di uno studio clinico serio con una sostanza candidata ad azioni terapeutiche serie (ve ne sono parecchie di tali sostanze in giro per il mondo) richiede che si sviluppino prima evidenze scientifiche robuste a livello sperimentale proprio sull’obiettivo specifico che interessa: in questo caso la fibrosi cistica. Non è escluso che questo possa avvenire in futuro anche per la fibrosi cistica: al momento quelle evidenze sono ancora piuttosto scarse.

1. Lissiman E, Bhasale AL, Cohen M. Garlic for the common cold. Cochrane Datbase Syst Rev 2009 Jul 8;(3):CD006206.

 

G.M.


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