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28 Dicembre 2015

Ancora sui sistemi di ventilazione meccanica sofisticata dell’ambiente domestico.

Autore: Fabio
Argomenti: Ambiente, Vivere con FC
Domanda

Buongiorno,
vorremmo realizzare un impianto di ventilazione meccanico con aspirazione e immissione aria tramite tubazioni in PVC, ci è però sorto il dubbio e la paura che nel tempo si possano formare delle colonie di batteri all’interno dei tubi, in particolare quelli di immissione.
Le tubazioni sarebbero isolate termicamente in modo da evitare il rischio di formazione condense nelle diverse stagioni, vorremmo però capire se così facendo andiamo a creare grossi rischi per la salute dei nostri figli affetti da fibrosi cistica o se invece possiamo in sicurezza fornire aria filtrata da polveri sottili, pollini e fumo esterno.
L’impianto sarebbe attivo 24 ore su 24, aria che passa nei tubi in continuazione. I filtri di immissione sarebbero di tipo F7. Per realizzare l’impianto esistono tubazioni di tipo rigido e particolarmente lisce facili da pulire dalla polvere e anche la possibilità di effettuare trattamenti antibatterici sugli stessi. Esistono tubi corrugati, ruvidi e non perfettamente dritti per il trasporto dell’aria, che invece hanno già un trattamento antibatterico del produttore, il quale specifica anche, ad esempio, Pseudomonas aeruginosa tra i batteri a cui sono resistenti.
Chi installa i tubi lisci, ci dice che l’altro tipo di tubi essendo ruvido e non dritto, necessita di tale trattamento ostacolando maggiormente il passaggio dell’aria. Sui tubi lisci isolati, ritiene impossibile la formazione di condensa, il flusso d’aria non troverebbe ostacoli e sarebbe filtrato a monte da un triplo filtro. Ci chiedevamo anche cosa possa succedere nei tubi di estrazione nel caso invece i nostri figli dovessero contrarre qualche battere che potrebbe essere aspirato nei tubi. Ci sono rischi in questo caso? Prima che l’aria aspirata passi nella ventola di estrazione e nello scambiatore, è previsto un filtro G4. Insomma vorremmo capire e avere la certezza che adottando questo sistema non si creino maggiori rischi per la salute nel tempo.
Ci sono rischi di colonizzazione e quindi rischi di immissione di aria contaminata nell’ambiente adottando questo tipo di impianto? Ci sono rischi che possa formarsi Pseudomonas mucoide nel tempo? Grazie per l’aiuto.

Risposta

Chi ci segue in questa rubrica avrà probabilmente capito che noi coltiviamo una certa diffidenza verso i sistemi di ventilazione artificiale ultracondizionata, come viene ribadito anche nella recente domanda del 25.11.15 sullo stesso argomento: L’aria di casa e le macchine dell’aria.
Il sistema di ventilazione ambientale proposto in questa domanda, a prescindere dall’opinabile ruolo dei tubi lisci rispetto a quelli ruvidi, rappresenta certamente un esempio di tecnologia di condizionamento ambientale molto avanzata e molto sicura, certamente assai adatta agli ambienti di cura ospedalieri necessariamente ben protetti piuttosto che a quelli di tipo domestico. Inoltre, i rischi di contaminazione paventati forse sono esagerati, anche se questi sistemi richiedono comunque attenta manutenzione. Ma l’idea che in permanenza i bambini con FC debbano vivere in un’atmosfera così artificiale si avvicina molto a quella della “campana di vetro”, cui si ricorre in casi eccezionali come quelli con malattie da grave difetto immunitario, ciò che la fibrosi cistica non è. Bisogna anche pensare che questi bimbi dovranno vivere – e conviene che vivano – per tempi più o meno prolungati anche in ambienti fuori casa. E sarebbe non utile che essi crescano con l’idea che fuori c’è il nemico della loro salute. Non va dimenticato che essi hanno normali difese immunitarie e che l’eventuale colonizzazione dei loro bronchi da parte di batteri potenzialmente patogeni dipende dalla caratteristica delle secrezioni bronchiali più che dal tipo di ambiente in cui vivono. Non è pensabile che condizionando in maniera perfetta l’ambiente di casa si impedisca l’eventuale attecchimento di patogeni. Si sa invece che un ruolo fondamentale lo hanno le cure oggi disponibili, lo stato ottimale di nutrizione, lo stile di vita. Con questo non si vuole negare che la buona igienizzazione dell’atmosfera di casa sia un contributo a respirare aria più pulita, si vuole solo invitare a non puntare soprattutto su questo la prevenzione dei possibili problemi che un bambino con FC può incontrare. In altri termini l’ambiente di casa non dovrebbe far maturare nei bambini l’idea che solo in casa propria c’è sicurezza di salute.

G. M.


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