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27 Settembre 2011

Apnee notturne?

Autore: Chiara
Argomenti: Varie
Domanda

Ho una bambina di 20 mesi affetta da fibrosi cistica. Da questa estate (ma non saprei dire se l’ha sempre fatto o se è una cosa recente!), mi sono accorta che la notte, mentre dorme, pur non avendo tosse o raffreddore, fa dei respiri strani, simili a quando si cerca di riprendere fiato dopo aver pianto…tant’è che la prima volta che li ho sentiti, pensavo che avesse fatto un brutto sogno! Invece la cosa si è ripetuta spesso e così ne ho parlato con il medico, che mi ha detto che è apnea! Inizialmente ci ha rassicurato dicendo che nei bambini il respiro durante il sonno si deve ancora regolarizzare e quindi ci può essere un po’ di apnea, ma alla fine della conversazione ci è stato detto: “però certo, in fc bisogna capire perchè c’è apnea!”. Al momento non dobbiamo fare niente, ma questa frase non ci fa stare tranquilli! Le apnee sono rischiose?? In Fc hanno un significato diverso?? Possono essere sintomo di qualcosa che non va?? Possiamo fare qualcosa per evitarle?? Come ci dobbiamo comportare: è il caso che ci rivolgiamo a qualcuno per far valutare la situazione?? Ringraziando per l’attenzione, distinti saluti.

Risposta

Le apnee notturne sono interruzioni degli atti respiratori che durano più di 10 secondi. Sono possibili a tutte le età. Quelle del bambino nato prematuro si hanno nelle prime settimane o primissimi mesi di vita e hanno in genere una causa centrale: il centro del respiro (nel cervello) non è ben maturo e può causare delle pause respiratorie. Nel bambino più grandicello le apnee notturne sono in genere di natura ostruttiva e si chiamano OSAS: vi sono a livello di gola dei fatti ostruttivi, come ad esempio ipertrofia delle adenoidi o delle tonsille; nel sonno profondo le pareti muscolari della gola perdono di tono e si afflosciano, favorendo così l’ostacolo al passaggio dell’aria, con lunghe pause del respiro e risvegli. Di solito queste forme si accompagnano ad un respiro rumoroso o russante.

Da come vengono descritti gli “strani respiri” in questo caso, non si esclude che si tratti di ripresa del respiro dopo una pausa di apnea, che avviene di solito con un atto respiratorio più profondo. Tuttavia, potrebbe anche trattarsi di atti respiratori più profondi di natura fisiologica: normalmente, dopo una serie di atti respiratori normali segue un atto respiratorio più profondo. Va detto che i bambini con apnee notturne sono in genere bambini piuttosto disturbati anche di giorno. La prima cosa da fare sarebbe quella di osservare per un certo tempo il respiro del bambino nel sonno, e se vi sono delle pause misurarne la durata in secondi; bisognerebbe anche osservare come si comporta il torace del bambino durante queste eventuali pause: nelle apnee ostruttive si vede lo sforzo che fa il torace per far entrare l’aria nei polmoni che non riesce ad entrare.

Questo problema, se tale è, non ha comunque niente a che fare con la fibrosi cistica, almeno a quest’età e in un bambino che per il resto sta abitualmente bene. E’ bene comunque parlarne con i medici del centro di cura, anche per evitare di coltivare inutili ansie. Se si sospettasse davvero la presenza di apnee notturne si potrebbe ricorrere anche ad un esame molto semplice: la misura della saturazione di ossigeno con un ossimetro tenuto fissato al dito del bambino per una intera notte. Le pause di apnea si accompagnerebbero a diminuzioni critiche dell’ossigeno nel sangue misurate appunto dall’ossimetro.


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