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27 Gennaio 2009

Congressi sulla ricerca FC a Milano

Autore: Kaso
Argomenti: Varie
Domanda

Quali sono state le novità del congresso di Milano sulla ricerca della fibrosi cistica?

 

Risposta

Non sappiamo a quale congresso si riferisca il nostro interlocutore. L’ultimo congresso sulla Fibrosi Cistica tenutosi a Milano (Congresso della Società Italiana Fibrosi Cistica) risale al 30 novembre – 2 dicembre 2007. I riassunti delle relazioni e delle comunicazioni tenutesi in quel congresso si possono leggere sul sito di quella Società: www.sifc.it.

A Milano, presso il Policlinico, si sono tenute inoltre due giornate di studio nei giorni 7 e 8 luglio 2008, cui hanno partecipato una ventina di medici e ricercatori di Centri e Istituti di ricerca italiani. L’obiettivo dell’incontro era stato quello di fare il punto sullo stato della ricerca clinica in Italia (la ricerca su e con i malati) e di individuare possibili aree ancora carenti di studi e di conoscenze. Di quell’incontro ristretto riportiamo di seguito uno stralcio del report redatto dal coordinatore del meeting, il Dr Roberto Buzzetti, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Ricerca FC:

Il Dr Buzzetti, dopo aver sondato mediante questionario la percezione che ognuno ha della quantità di studi clinici (definiti sia come studi randomizzati che come studi osservazionali o bibliografici) ha presentato la situazione oggettivamente disponibile delle revisioni Cochrane (44 revisioni) dei trials di fase III e di fase IV registrati in www.clinicaltrials.gov, e dei progetti presentati alla Fondazione FFC negli scorsi anni.

E’ stato poi presentato un censimento dei lavori di ricerca clinica eseguiti nel mondo e in Italia, attraverso una sia pur lacunosa ricerca in PubMed. Una sorta di “analisi epidemiologica” della ricerca clinica in Italia ha messo in evidenza 116 pubblicazioni. Successivamente è stata condotta una analisi dei fattori di ostacolo, attraverso questionario in 14 domande. Tra le risposte più gettonate: manca programmazione; eccessivo carico di lavoro; manca qualcuno cui sottoporre protocolli; lacune dell’organizzazione; manca formazione alla Ricerca; manca attitudine alla partecipazione; carente comunicazione.

E’ seguita un’ampia discussione durante la quale i partecipanti si sono riconosciuti in alcune delle barriere presentate. Tra le numerose e puntuali osservazioni: la Società Italiana Fibrosi Cistica deve organizzarsi per dare supporto alla ricerca clinica; essa ha un’interfaccia con le case farmaceutiche, con gli studi europei, ma questo non basta. E’ necessario far crescere un tessuto, una rete per fare ricerca. Ci sono giovani nei centri su cui investire? Hanno i centri ricercatori che fanno ricerca? O hanno le strutture e le attrezzature per fare ricerca? Necessario aprire la ricerca a figure professionali con consolidata expertise. Necessario definire su quali aree di ricerca investire. Necessità di coinvolgere (a pagamento) società che hanno una struttura dedicata per seguire burocraticamente gli studi clinici. E’ stato presentato un caso paradigmatico di studio dall’esito problematico, il “caso glargine”, uno studio che ha permesso di riassumere tutte le difficoltà che si incontrano in Italia nel condurre ricerca clinica.

Infine è stata la volta della Dssa Leone, di Glaxo, che ha presentato ottimamente l’insieme degli elementi organizzativi irrinunciabili perchè un studio vada a buon fine.

La seconda giornata si è aperta con la presentazione sulla metodologia della ricerca. Poi il prof. Magazzù ha esaminato le revisioni Cochrane e il registro dei trias clinici in corso, traendone degli interessanti spunti sui settori nei quali, a suo giudizio, vi è spazio per la ricerca. A seguire, un brain storming di suggerimenti-proposte, che ha portato alle seguenti ipotesi di studi da condurre:

    • Nutrizione invasiva

 

  • Validazione di un modello prognostico della malattia (Liou)

 

 

  • Validazione del metodo di studio dell’esalato

 

 

  • Trattamento dell’ ipertensione portale

 

 

  • Stato di salute dei bambini CF diagnosticati per screening alla nascita

 

 

  • Tempistica test del sudore

 

 

  • Effetto del trattamento dei soggetti CF diagnosticati per screening neonatale

 

 

  • Incidenza ed esito dell’Aspergillosi Broncopolmonare Allergica

 

 

  • Insufficienza renale pre-trapianto: come valutarla

 

 

  • Predittori di esito negativo del trapianto

 

Infine i gruppi di lavoro su tre possibili temi di ricerca: La validazione del modello di Liou sulla sopravvivenza a 5 anni; Lo studio della nutrizione intensiva; L’opportunità di fisioterapia precoce nei soggetti CF positivi allo screening ma ancora asintomatici

Dalle due giornate è emersa l’esigenza di una unità di ricerca clinica in cui far confluire le competenze tecniche, metodologiche e organizzative utili all’ideazione e alla conduzione di studi clinici

G. M.


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