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8 Ottobre 2008

Contatti occasionali tra malati e trasmissione batterica

Autore: Elisa
Domanda

Salve, il mio ragazzo affetto da FC e colonizzato da Burkholderia cepacia è venuto accidentalmente a contatto con un’altra persona malata di FC. Quali possono essere le conseguenze per entrambi?

Risposta

Cercare di evitare i contatti diretti tra persone con FC, ogni volta che sia possibile, è molto importante allo scopo di prevenire la trasmissione di alcuni microrganismi che hanno una particolare forza patogena per loro (ad esempio Pseudomonas aeruginosa, Burkholderia cepacia). Tuttavia occorre dire che non è affatto scontato che un contatto, tanto più se isolato, determini di per sé la trasmissione di tali germi. Gli studi disponibili mostrano che perchè la trasmissione avvenga è necessario un contatto stretto tra le vie respiratorie di due persone (es: il bacio), oppure la permanenza prolungata in ambienti ristretti con poco ricambio d’aria (ad es: un viaggio in auto insieme), oppure l’utilizzo in comune di dispositivi per la terapia respiratoria (es: pep mask, nebulizzatori), o ancora il tossire/starnutire davanti all’altro senza coprirsi la bocca.

Sulle conseguenze, nel caso della domanda, bisognerebbe eventualmente sapere se l’altra persona malata è portatrice (“colonizzata” si dice in gergo) di qualche germe importante. Si consiglia di scaricare dal sito della Società Italiana Fibrosi Cistica (www.sifc.it) due utili opuscoli in materia: “Infezioni respiratorie e modalità di trasmissione in fibrosi cistica” ed anche “Raccomandazioni per la prevenzione delle infezioni da patogeni respiratori in FC

Filippo Festini, Professore Associato, Facoltà Scienze Infermieristiche, Università di Firenze


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