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30 Aprile 2010

Conviene evitare l’antibiotico alla prima comparsa di Pseudomonas in un bambino che sta bene?

Autore: Tata
Argomenti: Antibiotici, Pseudomonas
Domanda

Ho chiesto al mio centro se era possibile, nel caso in cui l’esame dell’espettorato risultasse positivo allo Pseudomonas, ripetere mensilmente l’esame per controllare la carica batterica ed intervenire solo se strettamente necessario, invece di trattare immediatamente con antibiotici. Ovviamente mi hanno risposto di no perchè il protocollo prevede un tempestivo intervento. Ma se lo Pseudomonas sparisse senza antibiotico? Mia figlia non ha tosse, né catarro e non fa nemmeno fisioterapia perchè fortunatamente fino ad ora non ne ha avuto bisogno. Mi chiedo se nei soggetti con scarsa manifestazione della malattia non sarebbe meglio un approccio diverso rispetto ai soggetti con chiari sintomi. Mi chiedo se usare antibiotici senza sintomi possa, invece che migliorare, peggiorare la situazione. E inoltre mi chiedo in quanto tempo uno Pseudomonas non trattato possa diventare pericoloso! grazie!

 

Risposta

Se non erriamo nell’interpretazione della domanda, ci par di capire che nel caso in questione sia stato isolato per la prima volta Pseudomonas aeruginosa e che il Centro di cura abbia proposto un trattamento di eradicazione. Se questa è la situazione, bisogna dire che oggi è diventata prassi comune quella di fare un trattamento antibiotico mirato a Pseudomonas quando si isola questo batterio dall’escreato o dal tampone di gola o dall’aspirato ipofaringeo, anche se il soggetto non ha sintomi respiratori. L’isolamento del batterio fa presumere che in qualche modo Pseudomonas abbia avviato una sua pratica di inserimento stabile nell’albero respiratorio del paziente, ed è possibile che vi sia “colonizzazione” da Pseudomonas senza chiari sintomi e segni di infezione e infiammazione bronchiale. E’ certamente possibile che il batterio non venga isolato in un controllo successivo dopo qualche tempo, anche senza trattamento: questo può voler dire sia che il batterio non c’è più (perché l’organismo è riuscito con i propri mezzi a liberarsene) sia che esso non c’è in faringe ma c’è nel tratto respiratorio inferiore (la coltura da tampone faringeo non sempre testimonia la situazione dell’intero albero bronchiale). Il trattamento antibiotico eradicante alla prima comparsa di Pseudomonas ha lo scopo di prevenire o di ritardare di molto l’infezione respiratoria cronica da Pseudomonas (che è bene non si instauri), anche in assenza di manifestazioni evidenti di malattia respiratoria.

A supporto delle perplessità di chi ci scrive, bisogna però onestamente dire che su questa materia c’è ancora qualche incertezza: non ci sono cioè studi clinici in grado di dire ancora l’ultima parola sull’argomento. Nonostante questo, vi è oggi consenso diffuso che conviene adottare un criterio di prudenza e tentare l’eradicazione subito alla prima comparsa: gli studi sinora fatti dimostrano che nella maggior parte dei casi un tale comportamento ha evitato o rallentato significativamente la cronicizzazione infettiva.
Non sappiamo quanto tempo impieghi Pseudomonas aeruginosa a “diventare pericoloso” come chiede la domanda: c’è molta differenza da caso a caso, ma quello che si sa è che prima o poi, nella maggioranza dei casi, questo batterio stabilisce con le vie respiratorie del malato FC un rapporto costante ed aggressivo.
Circa l’effetto dell’antibiotico di “peggiorare la situazione”, ci sentiamo di dire che non c’è da temere per un ciclo di trattamento di 2-3 settimane: la bilancia comunque pende sul piatto dei vantaggi.

Si vedano sull’argomento “eradicazione” parecchie domande su questo sito ed in particolare la domanda del 30.04.07: Prima infezione da Pseudomonas aeruginosa: eradicazione, ricomparsa, intermittenza, trattamento

 

G.M.


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