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7 Agosto 2007

Fibrosi cistica e celiachia

Autore: Roberto
Domanda

Buongiorno, ho appena ricevuto l’esito dell’indagine di mutazioni su mio figlio (Federico, 12 anni ad ottobre, celiaco) ed i risultati sono: “presenza eterozigote di mutazione I148T e presenza eterozigote di variante allelica 5T correlata CBAVD”. Attendibilità? Cosa significa? E’ suggestivo di FC? Se sì, in quali forme? Come devo comportarmi? Mi scuso per la sintesi e ringrazio anticipatamente per l’attenzione.

Risposta

Il problema posto da questa domanda è se un bambino in cui è già stata fatta diagnosi di celiachia possa essere affetto anche da fibrosi cistica. Supponiamo che sia stato per risolvere questo dubbio che il bambino è stato sottoposto al test genetico per FC, la cui risposta è stata poi data in mano al genitore senza nessuna spiegazione (prassi molto discutibile).Come abbiamo già detto in parecchie altre occasioni, non si può diagnosticare e soprattutto non si può escludere la fibrosi cistica in base al test genetico: se c’è il sospetto di FC il primo test da eseguire è il test del sudore che, realizzato da mani esperte e secondo le dovute modalità, può fornire risposte più certe del test genetico o comunque risposte dove vi è minor necessità di “interpretazione”.

Purtroppo la tendenza dei medici a prescrivere il test genetico al posto del test del sudore è in aumento, per una serie di motivi: uso e abuso della “genetica”, una scienza diventata così “di moda”;medici giovani che sanno di sofisticati test di genetica molecolare, ma non hanno imparato che la FC è la malattia “del sudore”, cioè malattia che ha nelle anomalie della composizione del sudore una caratteristica diagnostica fondamentale; spinta commerciale alla messa a disposizione del test genetico anche in piccoli laboratori decentrati; e via dicendo.

L’interpretazione del risultato del test genetico in questo bambino dice che, nei due cromosomi numero 7 in cui possono essere presenti mutazioni del gene FC, il test ha identificato due varianti genetiche: la variante I148T su di un cromosoma e la variante 5T sull’altro. Una variante del gene non è la stessa cosa di una mutazione del gene: in genere la variante è “innocente”, priva di ripercussioni sul funzionamento della proteina CFTR e quindi di significato patologico. Sul significato della I148T, ritenuta oggi una variante e non una mutazione del gene CFTR, si possono vedere le altre risposte su questo sito (inserire la sigla “I148T” nel motore di ricerca del sito): in sintesi esse dicono che una volta diagnosticata la I148T bisogna cercare la presenza, sullo stesso cromosoma, di un’altra variante genetica: la 3199del6. E’ solo la combinazione delle due varianti I148T e 3199del6 che agisce come singola mutazione. Per quanto riguarda il significato della presenza della variante 5T, lo stesso si possono vedere numerose risposte ( inserire “5T” nel motore di ricerca) .

Quando viene chiesto dal medico l’approfondimento dell’indagine genetica, esso può essere di vario “livello” o complessità: più forte è il sospetto di FC, più ampia e sofisticata l’analisi del DNA del bambino. In questo caso essa può servire sia per completare l’indagine per quanto riguarda la I148T, sia per cercare altre mutazioni o altre varianti (in particolare la variante TGm ) eventualmente presenti sull’altro cromosoma, quello che contiene 5T. E comunque il risultato genetico finale va valutato insieme al risultato del test del sudore .

Fibrosi cistica e celiachia possono coesistere: sono due malattie di cui sono responsabili geni differenti e che hanno differente modalità di trasmissione ereditaria. Ma poiché è un’associazione non rara (1), è stato ipotizzato che non sia dovuta al caso, quanto piuttosto determinata da qualche meccanismo per cui la FC potrebbe “favorire” l’instaurarsi della celiachia. E’ stato ipotizzato che in relazione allo stato di insufficienza pancreatica presente nella maggior parte dei casi di FC la mucosa intestinale possa essere più a contatto con proteine indigerite contenenti glutine; oppure che lo stato di malnutrizione delle forme non diagnosticate di FC possa contribuire ad aggravare il danno della mucosa intestinale. Entrambi i meccanismi indurrebbero una risposta immunologica inappropriata verso gli alimenti contenenti glutine, e quindi la malattia celiaca ( 2 ).

C’è inoltre da dire che i sintomi intestinali che le due malattie provocano sono simili: diarrea con feci sfatte e maldigerite, addome voluminoso, difficoltà di crescita.Anche per questa ragione è importante che vi sia certezza sull’una o sull’altra diagnosi, diagnosi da raggiungere con i test più indicati.

1) Valletta E, Mastella G “Incidence of celiac disease in a cystic fibrosis population” Acta Paediatr Scand 1989; 78(5):784-5

2) Lampert S, Puor Shahin S et all “A 56 year old man with cystic fibrosis and coeliac disease”Z Gastroenterol 2007; 45(7):612-4

G. Borgo


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