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5 Febbraio 2012

Il difficile percorso di ricerca della terapia genica FC

Autore: Ilaria
Argomenti: Terapia genica
Domanda

Buonasera, sto svolgendo una tesi sulla terapia genica applicata ai pazienti affetti da fibrosi cistica. Mi piacerebbe avere l’opinione e la risposta di un esperto alla seguente domanda: “La terapia genica può essere considerata la chiave risolutiva per la FC?” Ringrazio anticipatamente.

Risposta

In linea teorica, la terapia genica può essere considerata la cura risolutiva della FC, in quanto si andrebbe ad aggiungere il gene “selvaggio” (cioè normale, non mutato) ad una cellula con la mutazione in omozigosi (se ci riferiamo alla mutazione più frequente, ovvero la F508del). La sovra-espressione del gene non mutato supererebbe quella del gene mutato, consentendo quindi la produzione di proteina CFTR normale e portando di conseguenza almeno ad una parziale correzione del difetto di base.

In pratica, i diversi tentativi di terapia genica effettuati nei pazienti hanno rivelato che i vettori che veicolano il gene “selvaggio” hanno determinato un’espressione della proteina CFTR non mutata troppo bassa per essere efficace dal punto di vista terapeutico.

Studi successivi hanno chiarito che diverse barriere d’organo ed immunologiche impediscono il successo di tale approccio: 1) il muco che riempie le vie aeree dei pazienti forma uno strato che impedisce ai vettori (i trasportatori del gene normale) il raggiungimento dell’epitelio respiratorio, ovvero il bersaglio della terapia genica; 2) i vettori, sia essi non virali che virali, inducono delle risposte infiammatorie ed immunitarie che distruggono le cellule che sono state raggiunte dai vettori.

Se quindi non si trovano dei vettori capaci di superare la barriera del muco e che non inducano una risposta infiammatoria ed immunitaria, la terapia genica rappresenta per ora solo una chimera, anche se questi studi stanno permettendo di acquisire nuove importanti informazioni sulla genetica della fibrosi cistica e sulla funzionalità della proteina CFTR in ambito respiratorio.

Prof. Massimo Conese, Dipartimento di Patologia dell’Università di Foggia


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