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13 Gennaio 2011

Le limitazioni dietetiche possono essere veramente dannose nelle persone con fibrosi cistica

Autore: Alex
Domanda

Buongiorno, ho letto su un forum FC un elenco di alimenti più o meno indicati in alcuni momenti di vita per i pazienti FC. Di seguito vi riporto quanto letto e se possibile vorrei avere conferma in base ai vostri studi e alle vostre conoscenze. Grazie mille.

“Respirazione • La buona ossigenazione delle cellule attraverso degli esercizi adatti, che attivano la circolazione, alternati a dei periodi di riposo, il tutto unito ad un sonno profondo e ristoratore,/ sono importanti ai fini di un corretto funzionamento del sistema immunitario. • Altri fattori di predisposizioni sono: cattivo funzionamento dell’intestino, soprattutto stitichezza, mancanza di esposizione del corpo al sole, carenze vitaminiche nella dieta e, in particolare modo, il sovraccarico di alimenti formatori di muco.// vitamine • Le vitamine C e A combattono le infezioni e sono di vitale importanza./ • La riposizione costante di vitamina C – che non è immagazzinata nel corpo né prodotta dall’organismo -attraverso un’alimentazione adeguata,/ contribuisce alla formazione dell’interferone, che blocca l’entrata del virus, e impedisce l’infezione delle cellule sane. La vitamina C è molto instabile e si ossida facilmente con il calore, anche quando cotta al vapore o quando è immagazzinata a lungo. • La vitamina A mantiene la salute delle mucose delle vie respiratorie, così come della pelle, degli occhi, dei capelli e delle unghie./ Le principali fonti di vitamina C e A sono la verdura e la frutta…….”

 

Risposta

Della lunghissima e dettagliatissima lista dei cibi utili e di quelli “dannosi” abbiamo riportato solo la parte iniziale. Quella lista sembra ispirata alla cosiddetta “dieta senza muco”: vedere in proposito le risposte alle domande del 23.07.09 (Cure alternative: la dieta senza muco“) e del 10.01.11 (Ancora sulla dieta senza muco: le vie del Signore sono infinite).

La prima parte di quella lista riporta una serie di alimenti che sembra vengano raccomandati, anche con particolari accorgimenti per la loro preparazione: si tratta quasi esclusivamente di frutta fresca e di verdure crude e cotte e sono in gioco vitamine e minerali importanti. Conveniamo senza difficoltà sull’utilità di quegli alimenti e sulle raccomandazioni connesse.

La seconda parte della lista è fatta di una lunga serie di cibi ritenuti “dannosi”, perché aumenterebbero la produzione di muco, tra cui il latte e suoi derivati, le carni, i grassi etc.

Diciamo subito che la dannosità di questi cibi non ha alcuna base scientifica: non si trova in letteratura scientifica alcun supporto a queste convinzioni. Sulla responsabilità del latte e derivati nell’aumentare il muco si veda su questo sito anche la domanda del 13.09.09 (Non vi sono alimenti vietati per la persona con FC).

Conviene precisare cos’è, com’è e come si forma il muco bronchiale (limitiamoci a questo) in particolare nella fibrosi cistica. Il muco originalmente è una secrezione composta di mucosostanze (glicoproteine soprattutto, che si strutturano in delicati filamenti), sali minerali, acqua e pochi detriti della desquamazione epiteliale. Il muco è prodotto da speciali cellule di superficie, dette “cellule mucipare”, ma soprattutto da piccole ghiandole che stanno sotto l’epitelio e sboccano nel lume dei bronchi (ghiandole sottomucose). Nella fibrosi cistica, anche nelle sue fasi iniziali, quando il muco è scarso e pulito, esso appare disidratato, specie a livello della pellicola di fluido che riveste direttamente l’epitelio bronchiale: è il difetto di base della malattia che impedisce la secrezione di cloro e di acqua per una giusta idratazione e quindi scorrevolezza del muco. Poi vengono le infezioni del tratto bronchiale e queste stimolano una maggior produzione di muco; nella fibrosi cistica l’infezione può diventare cronica e di pari passo bronchi e polmoni attivano un processo esagerato di risposta infiammatoria cronica che, tra i vari effetti, ha quello di aumentare progressivamente il numero e la grandezza delle ghiandole sottomucose, che quindi produrranno sempre più muco. Ma le cose sono molto più complesse perché l’infiammazione, con l’enorme afflusso di globuli bianchi e la desquamazione dell’epitelio bronchiale che essa comporta, rende quel muco (che assume l’aspetto purulento, cioè simile a pus) non solo sempre più abbondante ma soprattutto sempre più denso, specie in corso di esacerbazione respiratoria. A queste caratteristiche contribuiscono in particolare le fibre di DNA liberate dai globuli bianchi morti e le fibre di actina che pure si liberano nel processo infiammatorio. Su questo aumento di secrezione e soprattutto sulle caratteristiche di densità e di purulenza della secrezione non vi è dimostrazione alcuna che qualche alimento possa influire, né in senso positivo né in senso negativo.

Ma veniamo all’aspetto più cruciale di queste diete molto limitative nei confronti di moltissimi cibi. Sappiamo ormai per certo che un buono stato di nutrizione favorisce nel malato FC una migliore funzione respiratoria e una più alta aspettativa di vita (1,2). Sappiamo che il malato FC in genere ha bisogno di un apporto calorico superiore al normale, sia per compensare difetti di assorbimento intestinale, mai completamente corretti dagli enzimi pancreatici, sia per far fronte al più alto consumo energetico che la malattia comporta. Questo apporto calorico aumentato si ottiene ricorrendo a una notevole varietà di cibi che contengano zuccheri, proteine, grassi, Sali minerali e vitamine, e ricorrendo soprattutto ai cibi che piacciono. Si tenga anche conto della difficoltà di alimentarsi, per il venir meno dell’appetito, che può avere la persona con FC quando vi sia infezione/infiammazione polmonare. Si tenga conto che i grassi danno un contributo calorico più che doppio (per unità di peso) rispetto agli zuccheri (amidi compresi) e alle proteine: questa è la ragione per non trascurare i grassi, specialmente quelli vegetali. Insomma, una dieta libera, ricca e senza alcuna restrizione è diventata ormai una acquisizione indiscussa nel trattamento della fibrosi cistica. Il ricorso a diete limitate e limitanti, specie se a basso contenuto calorico, va detto chiaramente che nasconde rischi da non sottovalutare. Una alimentazione ricca, varia, gustosa, fatta di alimenti freschi e di alimenti in varia misura cotti e preparati va perseguita fortemente e con convinzione (1,2). Le limitazioni per alcuni alimenti vanno prese eccezionalmente in considerazione solo quando vi siano condizioni di dimostrata intolleranza allergica verso uno specifico alimento.

    1. Matel JL, Milla CE. Nutrition in cystic fibrosis. Semin Respir Crit Care Med. 2009;30:579-86

 

  • Munck A. Nutritional considerations in patients with cystic fibrosis. Expert Rev Respir Med. 2010;4:45-56.

 

 

G.M.


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