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21 Aprile 2012

Mastoplastica additiva in FC

Autore: Simona
Argomenti: Varie, Vivere con FC
Domanda

Un paziente affetto da FC può sottoporsi ad un intervento di mastoplastica additiva senza alcun problema?

Risposta

La mastoplastica additiva è un intervento di chirurgia estetica che consente di aumentare il volume del seno e di modificarne la forma. L’incremento di volume si ottiene mediante l’impianto di protesi in silicone. La protesi può venire collocata sotto il muscolo che sostiene il seno (muscolo pettorale) o davanti al muscolo e sotto il tessuto ghiandolare. Vi sono varie tecniche chirurgiche: la scelta del tipo di incisione e del posizionamento delle protesi è dettata dall’interazione di alcuni fattori, come: la dimensione e la forma delle protesi, l’anatomia della paziente, la qualità e lo spessore del tessuto cutaneo e la futura posizione delle cicatrici in zone possibilmente poco visibili.

L’anestesia più conveniente è quella generale, ma c’è anche chi lo effettua in anestesia locale. E’ un intervento chirurgico vero e proprio e perciò, una volta deciso, è decisamente saggio affidarsi ad un chirurgo plastico professionista dalla comprovata e pluriennale esperienza in merito alla mastoplastica additiva. Nel decorso post-operatorio il torace è bendato e dolente. Per un paio di settimane vanno evitati gli sforzi, il sollevamento di materiali pesanti e tutte le attività che comportano il movimento delle braccia, perché potrebbero creare delle complicanze, come gonfiore e rallentamento della guarigione. In genere, superato questo periodo, si può tornare con gradualità a praticare le normali attività quotidiane.

Senza entrare nel merito degli aspetti psicologici connessi al tipo d’intervento (aspetti che andrebbero comunque affrontati), in generale si può dire che la fibrosi cistica non rappresenta di per sé una controindicazione all’intervento. La considerazione generale è che si tratta di un intervento chirurgico praticato per lo più in anestesia generale: comporta quindi un certo rischio anestesiologico. Inoltre un tale intervento crea qualche problema per il drenaggio delle secrezioni bronchiali, stante la relativa limitazione della meccanica toracica per un lungo periodo post-intervento. Perciò è opportuno che una donna con FC che pensa a questo tipo d’interventi ne parli con i medici del centro che la segue, che conoscono la sua situazione respiratoria e possono dare un parere sul rischio anestesiologico e respiratorio. Andrebbe chiesto anche aiuto agli esperti di fisioterapia respiratoria FC per pianificare come continuare ad assicurare il drenaggio delle vie aeree: tosse, espettorazione e drenaggio delle secrezioni bronchiali anche nell’immediato periodo post-operatorio.

G. Borgo


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