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24 Giugno 2012

Operatori sanitari ospedalieri e veicolazione batterica

Autore: Barbara
Domanda

Salve, sono un’infermiera e lavoro in un reparto di rianimazione. Lavoro costantemente con ventilazioni meccaniche, polmoniti varie, MRSA e chi più ne ha più ne metta (del resto si sa che è un reparto particolare). Avendo un fratello affetto da FC, molte volte mi chiedo se per lui posso essere veicolo di infezioni. Forse è il caso di sottopormi regolarmente a tampone nasale e faringeo, escludendo così l’ipotesi di essere portatrice sana di qualche batterio? (tipo MRSA) Vi ringrazio anticipatamente.

Risposta

Si sa che una persona con FC tende ad ospitare facilmente alcuni batteri patogeni nel suo albero respiratorio. Le fonti di acquisizione di tali batteri sono molteplici: si tratta in genere di batteri molto diffusi in natura. Si sa anche che l’ambiente ospedaliero, particolarmente in certi reparti, come quello citato nella domanda, può essere ricettacolo di batteri che hanno acquisito resistenza agli antibiotici. E’ la ragione per cui si adottano particolari precauzioni per le persone con FC, soprattutto quando frequentano reparti di fibrosi cistica. Nei reparti di rianimazione le precauzioni igieniche sono in genere molto coltivate e si può ritenere che un operatore sanitario che lavora in tali ambienti, se osserva diligentemente le norme di protezione raccomandate, non debba essere un portatore di patogeni più di quanto non lo sia una persona attiva in altri ambienti. Tuttavia il suggerimento di prudenza che deriva dall’ultima parte di questa domanda può essere ragionevolmente condiviso, anche se non è il caso di farne un problema di preoccupazione eccessivo. Si ricorda poi che le mani sono in genere il veicolo più in causa nella possibile trasmissione batterica.

G.M.


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